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Uno spettacolo per i terremotati al teatro Puccini

Firenze: ecco la prima parte della stagione 2021-2022 del Teatro Puccini

Lodo Guenzi
Lodo Guenzi (venerdì 10 e sabato 11 dicembre)

Firenze – Il Teatro Puccini ha presentato una prima parte della stagione teatrale 2021-2022 che si intitola Nuovi tempi per altre idee, ispirata all’installazione di Maurizio Nannucci nel foyer del Teatro.

Il Puccini accoglierà il pubblico in una sala rinnovata: oltre a un’acustica di alto livello ottenuta con lavori eseguiti nell’estate 2020, la platea è stata oggetto di un recente intervento che ha portato all’innalzamento di metà della platea per mezzo di un sistema di gradinate, che renderanno la visuale ottima da tutte le file, anche dalle ultime.

Nonostante l’annuncio del CTS di una possibile estensione della capienza all’80% dei posti totali, non ci sono disposizioni chiare e certe, e per ora il Teatro Puccini conta sono su circa 336 posti.

La stagione teatrale è composta in questa prima parte da undici spettacoli; aprirà Annagaia Marchioro con #pourparler, uno spettacolo ispirato alla stand up comedy che parla delle parole, che sono parabole e raccontano delle storie. Mario Perrotta con In nome del padre, scritto da Perrotta con la consulenza di Massimo Recalcati, spettacolo in programma nel marzo 2020, finalmente andrà in scena a fine ottobre. Segue la Compagnia Lombardi-Tiezzi con Antichi maestri di Thomas Bernhard, Le ragazze di San Frediano con Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino e poi Eugenio Allegri in Novecento di Alessandro Baricco. Drusilla Foer porterà in scena Eleganzissima, recital riproposto in una nuova versione aggiornata. Claudio Casadio è protagonista de L’Oreste, uno spettacolo dove l’interazione è continua tra teatro e fumetto animato, grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festival Lucca Comics. Ascanio Celestini è protagonista de I parassiti – un diario nei giorni del Covid-19, monologo che nasce dalle riflessioni di Celestini durante questi mesi di pandemia. Per la prima volta al Puccini arriva Lodo Guenzi con Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio, tentativo di messa in scena che parte dalla stand up e si perde in una storia vera. Fulvio Cauteruccio invece è protagonista di Cuore, un monologo dedicato al Capitano della Fiorentina Davide Astori: la storia di Astori è un punto di partenza per viaggiare nel mondo del calcio e dei suoi campioni e per plaudire alla felicità e alla gioia che questo sport regala a milioni di persone. Roberto Latini sarà al Puccini con Cantico dei Cantici, lo spettacolo con cui ha conquistato il Premio Ubu 2017 come miglior attore. Saluteremo infine il 2021 e daremo il benvenuto al 2022 con Contromano: se non andavamo da nessuna parte, come abbiamo fatto a sbagliare strada? di e con Katia Beni e Anna Meacci.

Interessante anche il calendario degli spettacoli fuori stagione. A partire da lunedì 4 ottobre e per i sei lunedì successivi, appuntamento con #Personae, un progetto di Anna Meacci con Anna Meacci e gli attori/autori del Laboratorio di scrittura creativa Dimenticanza: sette appuntamenti per raccontare le storie di donne e uomini dalle vite eccezionali. Seguiranno Il malato immaginario da Molière prodotto da Catalyst con Riccardo Rombi, lo spettacolo coreutico Boomerang gli illusionisti della danza, Roberto Mercadini con Fuoco nero su fuoco bianco, un racconto tentacolare tratto dalla Bibbia ebraica e Il Lercio Show. Gradito ritorno è quello dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, formazione nata proprio al Teatro Puccini, che proporrà un concerto con la direzione di Paolo Damiani.

Saranno infine recuperati due spettacoli della stagione teatrale 2019/2020: Frida di LyricDanceCompany con le coreografie di Alberto Canestro e All’alba perderò di e con Andrea Muzzi.

Non mancherà in questa prima parte di stagione anche Per grandi e Puccini, la rassegna teatrale dedicata ai bambini, con spettacoli prodotti dalle compagnie Centrale dell’Arte, KhoraTeatro in collaborazione con ENTR’ARTe e Pupi di Stac.

Nuovi tempi per altre idee, Stagione Teatrale 2021/2022 – prima parte

Sabato 23 ottobre ore 21.00
Una produzione Brugole & Co.
ANNAGAIA MARCHIORO
#POURPARLER un viaggio attraverso le parole
di Giovanna Donini, Annagaia Marchioro e Gabriele Scotti
costumi NCSP video NDR e SLAP TV
#POURPARLER si ispira alla stand-up americana, declinandola in una modalità personalissima. In scena un microfono ed un’attrice. E poi una serie di contributi video, interviste e testimonianze di uno stuolo di personaggi esilaranti. Personalità folli, esperte di diversity, influencer, odiatori compulsivi, religiosi in stato di grazia ed eminenti studiose di linguistica. Voci diverse nel tentativo di costruire un’indagine comico-scientifica sulla grande potenza del linguaggio, per cercare di carpire il segreto di ogni comunicazione. E soprattutto per capire qualcosa del mondo in cui stiamo vivendo usando una ironia sagace e pungente. Posto unico numerato € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Sabato 30 ottobre ore 21.00
Una produzione Teatro Stabile di Bolzano
MARIO PERROTTA
IN NOME DEL PADRE
uno spettacolo di Mario Perrotta
consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati, collaborazione alla regia Paola Roscioli, aiuto regia Donatella Allegro, costumi Sabrina Beretta, musiche Giuseppe Bonomo, Mario Perrotta, allestimento tecnico Federico Calzini, Stefano Gorreri, foto Luigi Burroni, organizzazione Permàr in collaborazione con DUEL
Interamente scritto e diretto da Perrotta, In nome del padre nasce da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro.
“Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo”. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli.” Mario Perrotta
Posto unico numerato € 20,00 (esclusi diritti di prevendita)

Da giovedì 11 a sabato 13 novembre ore 21.00
Una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi / Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale in collaborazione con Napoli Teatro Festival Italia
ALESSANDRO BURZOTTA, MARTINO D’AMICO, SANDRO LOMBARDI
ANTICHI MAESTRI
di Thomas Bernhard
drammaturgia Fabrizio Sinisi, regia Federico Tiezzi
“Ho immaginato uno spettacolo sul vedere, sulla visibilità. Ho voluto riflettere, analizzare attraverso questo racconto mirabile i procedimenti della visione teatrale, elemento centrale del nostro linguaggio. Di quadro sempre si tratta, anche se scenico. Fare teatro interrogandomi nello stesso momento sul linguaggio del teatro. Come fece Chopin, attraverso i suoi Études, in cui venivano analizzate le possibilità tonali e armoniche del pianoforte, facendo musica. Come fece Seurat in pittura attraverso il pointillisme. Fu Franco Quadri, molti anni fa, a suggerirmi il romanzo di Bernhard, sapendo della mia formazione storico-artistica. A lui, a quasi dieci anni dalla scomparsa, questo spettacolo è idealmente dedicato.”
Posto unico numerato € 20,00 (esclusi diritti di prevendita)

Mercoledì 17 e giovedì 18 novembre ore 21.00
Una produzione Catalyst
ANNA MEACCI, DANIELA MOROZZI e CHIARA RIONDINO
LE RAGAZZE DI SAN FREDIANO
dal romanzo di Vasco Pratolini
Tra i più noti romanzi di Vasco Pratolini, Le ragazze di Sanfrediano sono una sorta dii favola moderna, le cui vicende si snodano tra piazza del Carmine, Piazza Pitti, le Cascine, S. Croce, Cestello, Ponte alla Carraia, via della Vigna, porta S. Frediano, via Pisana, borgo Stella, via del Leone, via del Campuccio, piazza Piattellina, via Maggio…Un affresco cinematografico di un quartiere di una città che diventa il vero protagonista del racconto.
Posto unico numerato € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Venerdì 26 e sabato 27 novembre ore 21.00
Una produzione Art Quarium Società Cooperativa
EUGENIO ALLEGRI
NOVECENTO
di Alessandro Baricco
regia Gabriele Vacis
Dopo il debutto avvenuto al Festival di Asti 16, il 27 giugno del 1994, sono ormai oltre 600 le repliche e più di 250 mila gli spettatori per un monologo divenuto un “cult” della scena italiana. Questi i numeri di Novecento, che prosegue la sua rotta, come il transatlantico Virginian, attraccando nei porti di piccole e grandi città, in piccoli e grandi teatri. Eugenio Allegri riparte dagli andamenti musicali della parola, dai gesti surreali, dalle evocazioni magnetiche che lo resero, al debutto, apprezzato dalla critica e amato dal grande pubblico. Il 2018/2019 è stata, per Novecento, “la Stagione dei 25 anni” e lo spettacolo è stato per l’occasione riallestito e prodotto da Art Quarium nell’ottobre 2018, incassando dapprima un’accoratissima standing ovation al “Print Room at the Coronet Theatre” di Londra e, in seguito, ripetendosi in decine di teatri italiani sino a ritornare a Roma, laddove migliaia di spettatori ne hanno sancito, per l’ennesima volta, il grande successo.
Posto unico numerato € 20,00 (esclusi diritti di prevendita)

Martedì 30 novembre e mercoledì 1 dicembre ore 21.00
Best Sound presenta
DRUSILLA FOER
ELEGANZISSIMA
il recital
di e con Drusilla Foer
e con Loris di Leo – pianoforte
Nico Gori – clarinetto e sax
direzione artistica Franco Godi
distribuzione SAVA’
Il recital scritto e interpretato da Drusilla Foer, in una nuova versione aggiornata, prosegue il suo viaggio raccontando gli aneddoti tratti dalla vita straordinaria di Madame Foer, vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa, e costellata di incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile. In Eleganzissima, essenziali al racconto biografico sono le canzoni, che Drusilla interpreta dal vivo accompagnata dai suoi musicisti.
Il recital, ricco di musica, svela un po’ di lei: familiare per i suoi racconti così confidenziali e unica, per quanto quei ricordi sono eccezionali e solo suoi. Il pubblico si trova coinvolto in un viaggio nella realtà così poco ordinaria di un personaggio realmente straordinario, in un’alternanza di momenti che strappano la risata e altri dall’intensità commovente.
La produzione è della Best Sound di Franco Godi, compositore per la pubblicità, per la tv e per il cinema fin dagli anni ’60, nonchè scopritore e artefice dell’hip hop di successo in Italia dagli anni 90 a oggi.
Drusilla Foer, cantante, attrice e autrice, è da tempo un’icona di stile. Personaggio irriverente e antiborghese, si presta spesso a sostegno di cause sociali importanti. Posa per fotografi, stilisti e artisti di prestigio internazionale. Frequenta con successo televisione e cinema, diventando in breve una star di culto anche sul web.
Platea € 30,00 / Galleria € 25,00 (esclusi diritti di prevendita)

Venerdì 3 e sabato 4 dicembre ore 21.00
Una produzione Società per Attori e Accademia Perduta Romagna Teatri in collaborazione con Lucca Comics & Games
CLAUDIO CASADIO
L’ORESTE quando i morti uccidono i vivi
di Francesco Niccolini
illustrazioni Andrea Bruno, scenografie e animazioni Immaginarium Creative Studio, regia Giuseppe Marini
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro, perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così.
Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terri­bili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la par­tenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come co­smonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, parla sempre. Parla con i dotto­ri, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronauti­co di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista.
“L’Oreste” è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non fa sconti ed è impietosa. E che qualche volta è più difficile andare da Imola a Lucca, che da Imola sulla Luna.
Platea € 20,00 / Galleria € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Martedì 7 dicembre ore 21.00
Una produzione Fabrica
ASCANIO CELESTINI
I PARASSITI un diario nei giorni del Covid-19
reading di Ascanio Celestini
alla fisarmonica Gian Luca Casadei
“Siamo stati presi di sorpresa dalla pandemia, ma l’abbiamo interpretata. Ci hanno mostrato la fotografia del parassita e anche i numeri, le carte geografiche che cambiano colore con la diffusione del virus e i grafici. Abbiamo un’idea razionale della malattia. La gestiamo così bene che qualcuno la sta persino negando. Ma quel numero così alto di morti ci ha disorientato. E all’inizio abbiamo pensato che fosse proprio il numero, la quantità. E invece è una questione di qualità. Non siamo più preparati per la morte. I cadaveri non ci fanno una grande impressione. Non ci perturbano più di tanto. Ma siamo sconvolti dal nulla che se li porta via. Non sappiamo che fare. E se ci tolgono il corpo del defunto siamo completamente spaesati. Mia madre e mia nonna avrebbero messo in moto tutta una serie di riti piccoli e grandi, consapevoli e inconsapevoli. Avrebbero saputo cosa cucinare e come, cosa bere e mangiare, chi chiamare e quali parole dirgli, come e dove e quando pregare. Noi no. Noi abbiamo bisogno delle cose materiali. Senza il corpo del morto restiamo immobili con la testa vuota. Così mi sono messo a raccontare e a scrivere. A fare qualcosa che non avesse un corpo. Perché il lutto è immateriale come la memoria, le parole, i sogni.”
Platea € 20,00 / Galleria € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Venerdì 10 e sabato 11 dicembre ore 21.00
Una produzione Infinito srl in coproduzione con Argot Produzioni
LODO GUENZI
UNO SPETTACOLO DIVERTENTISSIMO CHE NON FINISCE ASSOLUTAMENTE CON UN SUICIDIO
di Nicola Borghesi e Lodo Guenzi
consulenza drammaturgica Daniele Parisi e Gioia Salvatoriregia di Nicola Borghesi
Uno spettacolo che nasce da un’amicizia lunga venticinque anni su trentacinque, quella tra Lodo Guenzi e il regista Nicola Borghesi.
Partendo da nessuna idea precisa né un piano, i due hanno lavorato sull’autobiografia di una persona abbastanza famosa, Lodo, il che la rende da una parte potenziale oggetto di interesse per un numero maggiore di persone, dall’altra aumenta la diffidenza per il genere, dall’altra ancora permette di vedere dall’interno posti, come Sanremo o X-Factor, che di solito si vedono nella loro versione confezionata per il pubblico. Dall’unione di questi tre dubbi nasce “Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio”.
Il percorso di una persona attraverso la fama, parola quanto mai controversa, può diventare una parabola nella quale più persone possono riconoscersi: la vita delle persone, generalmente, consiste nel sopravvivere lasciandosi dietro macerie. Tutto questo è terribile, ma fa anche ridere. La parte che fa ridere è quella non ancora del tutto compromessa con un sistema tarato per appiattire tutto, per rendere tutto omogeneo e inoffensivo. Mentre il successo, che da fuori sembra spensierato e piacevole, da dentro è terribile come tutto il resto, anche se in modo diverso.
E poi, infine, c’è il teatro. Quello spazio e quel tempo in cui tutto quello che generalmente nel mondo dello spettacolo deve essere compresso e semplificato, può trovare spazio. Quel luogo in cui non si va solo avanti, ma si sta anche volentieri fermi o addirittura, si torna indietro a cercare qualcosa di prezioso che abbiamo smarrito. Quella cosa per cui, alla fine, di vivere, ne vale la pena.
Platea € 15,00 / Galleria € 12,00 (esclusi diritti di prevendita)

Martedì 14 e mercoledì 15 dicembre ore 21.00
Una produzione Archètipo
FULVIO CAUTERUCCIO
CUORE
di Sergio Casesi
regia Fulvio Cauteruccio
e con Flavia Pezzo
Cuore di Sergio Casesi, un monologo dedicato al Capitano della Fiorentina Davide Astori.
La vicenda che si racconta non vuole essere un de profundis della figura del calciatore ma, attraverso di lui, vuole rappresentare un punto di partenza per viaggiare nel mondo del calcio e dei suoi campioni e per plaudire alla felicità e alla gioia che questo sport regala a milioni di persone.
Il protagonista è accompagnato da un silenzioso Gaetano Scirea, con il quale, oltre a parlare della vera essenza del calcio, arriva a riflettere sul peso del tempo e sul desiderio spasmodico di ogni essere umano di fermarlo. Gli stadi delle tante città italiane, i luoghi di vita dei giocatori e del pallone, appaiono dotati di un’anima profonda e sempre diversa, a seconda della geografia, del pubblico e delle architetture. In un sogno premonitore che il protagonista racconta, si incontra una donna (l’angelo della morte) e si arriva fino alle stanze dell’Ospedale Pediatrico Meyer, dove un bambino vive brevi momenti di gioia e di speranza, attraverso il rapporto privilegiato che crea con il calciatore: un piccolo spazio di felicità.
Nella vita reale non si ha il potere purtroppo di fermare il tempo, come sul campo di calcio si può fermare un attaccante portandolo verso il fallo laterale per indurlo a sbagliare, ma ci si può forse concedere l’illusione di “difendersi dal tempo”.
Posto unico numerato € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Sabato 18 e domenica 19 dicembre ore 21.00
Una produzione Fortebraccio Teatro / Compagnia Lombardi-Tiezzi
ROBERTO LATINI (premio UBU 2017 miglior attore o performer)
CANTICO DEI CANTICI
adattamento e regia Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 ‘Miglior progetto sonoro o musiche originali’)
luci e tecnica Max Mugnai
Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature.
Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.
Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.
Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile.
Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature.
Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.
Platea € 20,00 / Galleria € 15,00 (esclusi diritti di prevendita)

Da giovedì 30 dicembre a domenica 2 gennaio ore 21.00 (31 dicembre ore 22.00 / riposo sabato 1/1)
Katia Beni e Anna Meacci
CONTROMANO
se non andavamo da nessuna parte, come abbiamo fatto a sbagliare strada?
Non puoi mancare. Per provare a chiudere in bellezza un capitolo oscuro dell’umanità. Per ritrovarsi, resistendo con ironia e dissacrazione a qualunque avversità. Katia Beni e Anna Meacci con il loro show, condotto rigorosamente CONTROMANO, ci accompagneranno verso il 2022, improvvisando e coinvolgendo il pubblico fino al brindisi di Mezzanotte. Due attrici comiche, dal talento e dall’energia irrefrenabili, che riescono a spazzar via qualunque cliché, rendendo credibile l’improbabile. Un mix di rigore e follia totalmente unici, per un recital carico di energia. Un rito collettivo di sopravvivenza che punta dritto al cuore, nella speranza in un futuro migliore. Per tutte e tutti!
Platea € 20,00 / Galleria € 15,00 // 31 dicembre Platea € 40,00 / Galleria € 35,00 (esclusi diritti di prevendita)

CARNET 5 SPETTACOLI* € 70,00 in vendita solo presso la biglietteria del Teatro Puccini
* a scelta tra Annagaia Marchioro – Mario Perrotta – Le ragazze di San Frediano – Antichi Maestri – Novecento – L’Oreste – Lodo Guenzi – Cuore – Cantico dei Cantici – Contromano (eccetto replica 31 dicembre). I prezzi sono al netto dei diritti di prevendita.

La biglietteria è aperta ogni giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

Biglietti in vendita nel circuito regionale Box Office/Ticketone
Acquisto on line su www.teatropuccini.it
INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

Teatro Puccini
Via delle Cascine 41
50144 Firenze
www.teatropuccini.it – info@teatropuccini.it – www.facebook.com/teatro.puccini

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