Banchi a rotelle: Figliuolo li ritirerebbe, non rispetterebbero le norme antincendio. Lo annuncia Il Tempo
ROMA – Il Tempo di Roma ha pubblicato una notizia che, se verificata, getterebbe altre ombre sulla gestione degli acquisti emergenziali del Commisario Arcuri, sulla cui attività non sembra che la magistratura voglia porre molta attenzione. .
Il problema è costituito dai famosi banche a rotelle, promossi dal ministro Azzolina, che dovevano garantire la sicurezza degli alunni in classe, assicurando il distanziamento sociale. Adesso i banchi monoposto (che sembra siano costati agli italiani circa 4 miioni) sarebbero stati ritirati: non rispetterebbero le norme antincendio. Lo avrebbe stabilito il generale Francesco Paolo Figliuolo e il ritiro avrebbe un costo di 173mila euro.
Questi banchi facevano parte, secondo il quotidiano romano, del bando indetto da Arcuri nell’estate scorsa. Le aziende vincitrici furono tredici. Una di queste è la portoghese Nautilus, che sottoscrisse due contratti. Il primo, da 2,2 milioni di euro, per la fornitura di 70mila sedie. Il secondo, da 7,3 milioni, per 110mila banchi monoposto. I banchi erano stati sin da subito osteggiati dalle scuole: la loro lunghezza non rispettava gli spazi disponibili nelle classi e molti dirigenti decisero di non adottarli. Ora il ritiro definitivo
Nella determina di Figliuolo, si leggerebbe che «a seguito di specifiche analisi merceologiche è emerso che gli arredi scolastici forniti dalla ditta Nautilus hanno evidenziato la non conformità degli stessi alle normative in materia di sicurezza antincendio, impedendone l’uso ed imponendone il ritiro dagli istituti scolastici ove erano stati distribuiti al fine di eliminare i possibili rischi in caso di incendio».
Alla luce di queste notizie occorre che le magistrature contabile e ordinaria accertino la verità su questi episodi, verificatisi ai tempi dell’emergenza dei Dpcm del governo Conte2, che autorizzavano interventi senza controlli del Parlamento. Una situazione anomala permessa solo a un governo che autoproclamava l’emergenza per gestire senza problemi la situazione della pandemia.