Eurozona: crediti deteriorati diminuiti a 422 miliardi, lo attesta la Bce
FRANCOFORTE – Nel secondo trimestre del 2021 i crediti deteriorati delle 114 banche principali dell’Eurozona sono diminuiti a 422 miliardi di euro dai 455 miliardi dei tre mesi precedenti. L’incidenza sul totale dei crediti è scesa al 2,32% dal 2,54%, il livello più basso registrato da quando queste statistiche sono state pubblicate per la prima volta nel secondo trimestre del 2015. Lo evidenzia il rapporto trimestrale della Vigilanza bancaria della BCE.
La diminuzione è stata trainata dalla combinazione di un calo stock di NPL e aumento dello stock di crediti complessivi, sottolinea l’istituzione di Francoforte in una nota. Bisogna inoltre ricordare che il livello degli NPL è rimasto inaspettatamente basso durante tutta la pandemia grazie alle moratorie e alle garanzie statali messe in campo per evitare una stretta al credito. A livello nazionale, il NPL ratio medio varia dallo 0,68% del Lussemburgo al 14,84% della Grecia (dove il rapporto è sceso di oltre la metà nell’ultimo anno). In Spagna è passato dal 3,09% del primo trimestre dell’anno al 3,13% del secondo. L’NPL ratio medio dell’Italia è passato da 4,06% al 3,76%.
I coefficienti patrimoniali aggregati delle principali del blocco sono leggermente aumentati nel secondo trimestre del 2021. Il coefficiente aggregato Common Equity Tier 1 (CET1) si è attestato al 15,60%, il coefficiente aggregato Tier 1 si è attestato al 16,87% e il coefficiente patrimoniale complessivo aggregato si è attestato al 19,41%. I rapporti aggregati CET1 a livello di Paese variavano dal 12,66% in Grecia al 29,26% in Estonia.
Il ROE annualizzato aggregato si è attestato al 6,92% (rispetto al 7,21% nel primo trimestre del 2021 e in aumento rispetto allo 0,01% di un anno fa). Rispetto al primo trimestre del 2021, rallenta la generazione del risultato operativo (118 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2021, da 123 miliardi di euro). Tuttavia, i livelli di ROE delle principali banche hanno continuato a essere ben al di sopra dei livelli del 2020.
Nel secondo trimestre del 2021 il totale dei prestiti e delle anticipazioni soggette a misure legate al Covid-19 è sceso a 548 miliardi di euro, dai 619 miliardi di euro del trimestre precedente. “La diminuzione è stata trainata da prestiti e anticipazioni soggetti a moratoria non scaduta conforme all’Autorità bancaria europea, che sono scesi a 101 miliardi di euro dai 178 miliardi di euro del primo trimestre del 2021”, sottolinea la BCE.