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Minniti: il futuro dell’Europa dipende dall’Africa, prevede l’ex ministro dell’interno

Minniti

ROMA – «Il futuro della Europa nei prossimi 20 anni dipenderà dall’Africa e l’Africa sarà sempre di più lo specchio
dello Europa. Se l’Africa sta bene l’Europa starà bene. E se l’Africa sta male, non ci sono muri che tengono, e l’Europa starà male». E’ il monito del presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti nel suo intervento durante la cerimonia di consegna di tre Borse di Studio agli studenti provenienti dalla Mohammed VI Polytechnic University of
Rabat, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

«Noi – ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno – non dobbiamo sottovalutare quello che sta avvenendo nel nord Africa e nell’Africa subsahariana, che richiede un impegno, una visione, un’azione da parte dell’Europa. Non dobbiamo mai dimenticarci che la cultura, la formazione, la storia e le religioni, possono diventare non un punto di separazione e rottura, ma un punto d’unione. E’ questa la scommessa che stiamo facendo noi e quello che dobbiamo continuare a fare. I prossimi anni saranno segnati da due punti di riferimento: uno sarà il pacifico e l’altro sarà il mediterraneo. Il pacifico perché è il punto di congiunzione tra il continente americano e quello asiatico. il mediterraneo perché il punto di congiunzione tra l’Europa e il continente africano. Su questo si articola e si gioca la sicurezza del pianeta, l’interesse dell’Europa e quello dell’Italia risiedono nel costruire una rete che tenga conto di questo. Mentre l’Europa guardava verso l’est e rimaneva il tema della minaccia ad Est, un pezzo dell’Est è scivolato nel mediterraneo. L’Europa deve comprendere che ogni giorno che si perde è un giorno perduto».

Il ministro non ha fatto alcun cenno, per cortesia istituzionale, alla fallimentare politica dell’immigrazione dell’Ue e dell’Italia. Mentre Minniti aveva avviato un’efficace politica di limitazione degli arrivi di clandestini e di contrasto allo strapotere delle Ong, i suoi successori, eccezion fatta per Salvini, hanno aperto i porti ai clandestini, alle Ong e ai trafficanti di esseri umani.

L’assegnazione di 3 borse di studio per giovani di nazionalità marocchina avviene nell’ambito di un progetto di collaborazione interuniversitaria sviluppato con la fondazione Med-Or di Leonardo e la Mohammed VI Polytechnic University. Alla cerimonia di consegna erano presenti, oltre il ministro Di Maio, l’ambasciatore del Marocco
in Italia Youssef Balla. Presenti anche i tre studenti borsisti con i vertici Luiss: il presidente Vincenzo Boccia, la vicepresidente Paola Severino, il rettore Andrea Prencipe e il direttore Generale Giovanni LoStorto.


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Ezzelino da Montepulico


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