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Firenze: al Teatro Verdi l’Orchestra della Toscana (ORT) in concerto col tenore Ian Bostridge

Ian Bostridge
Ian Bostridge

Firenze – Venerdì 22 ottobre alle 21 al Teatro Verdi di Firenze (via Ghibellina 99) Il celebre tenore Ian Bostridge canta Rimbaud; sul podio dell’Orchestra della Toscana (ORT) Daniel Cohen, in un concerto fra classicità, avanguardia e romanticismo; in programma il Concert Românesc di Ligeti, i canti Les illuminations di Britten, la Sinfonia n. 2 di Beethoven.

Una vera star per un clamoroso inizio di stagione: l’inglese Ian Bostridge, riconosciuto come uno dei più grandi interpreti del repertorio liederistico, brilla nel panorama per le sue qualità tenorili e la sua intelligenza musicale, espresse con uno stile molto “british” che lo contraddistingue. In questa riapertura al pubblico con l’Orchestra della Toscana il celebre tenore interpreta Les Illuminations, il ciclo di canzoni che Britten compose sulle poesie di Arthur Rimbaud. Una raccolta “meravigliosa, fatta di pura energia sovversiva e sensualità, in cui l’orchestra, di soli archi, crea effetti di maestria assoluta”, così la definisce lo stesso Bostridge. La sua esecuzione sarà incorniciata in apertura dal folklore ungherese del Concert Românesc di György Ligeti e dalla Seconda Sinfonia di Beethoven. Sul podio l’israeliano Daniel Cohen, già al fianco di Barenboim e Pierre Boulez, attuale direttore musicale del Teatro di Darmstadt.

Ian Bostridge suscita clamore non solo come musicista ma anche come scrittore, intellettuale del canto, insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico, storico (laureato a Oxford) e autore di saggi best seller. Appartiene a una razza rara di musicisti. Definirlo solo tenore è riduttivo. Perché lui è un intellettuale della musica, anzi un intellettuale punto e basta. Laurea e dottorato di ricerca in storia conseguiti a Oxford, prima di darsi a tempo pieno al canto (all’età di trent’anni), è stato insegnante di teoria politica e storia inglese del Settecento. Il suo libro sulla stregoneria tra il 1650 e il 1750 è riconosciuto come un punto di riferimento imprescindibile da chi si occupa dell’epoca pre-illuministica. Notevole è pure Il viaggio d’inverno di Schubert. Anatomia di un’ossessione, uscito in italiano nel 2015 edito da Il Saggiatore, dove sviscera storia e contesto culturale della partitura schubertiana Winterreise, che più ha cantato in vita sua, e per lui divenuta quasi un chiodo fisso: il ‘Viaggio’ d’inverno, appunto, quintessenza dell’amore romantico inteso come perdita, solitudine, morte. Partitura che ha anche inciso nel 2019 per l’etichetta Pentatone, che ha vinto la registrazione vocale dell’anno 2020 agli International Classical Music Awards.

Con l’ORT canta Les illuminations del suo compatriota Benjamin Britten. I testi di questo ciclo di canzoni, composte nel 1939, sono ricavati dall’omonima raccolta di Arthur Rimbaud: una serie di prose poetiche cariche di significati simbolici, con visioni allucinate e ambigue allusioni erotiche che il poeta francese, adolescente, scrisse durante i suoi vagabondaggi in compagnia di Verlaine tra il 1871 e il 1874, gli anni nei quali è racchiusa la sua brevissima esperienza poetica e nei quali, secondo diversi critici, nasce la poesia moderna.

Sul podio il giovane direttore Daniel Cohen già ospite dell’ORT per la rassegna estiva nelle Ville medicee lo scorso giugno. Classe ’84, attualmente è direttore musicale del Teatro di Darmstadt dopo essere stato Kapellmeister per due anni alla Deutsche Oper Berlin. È attento al repertorio più recente, avendo collaborato anche con Pierre Boulez, maestro dell’avanguardia francese del dopoguerra.

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