No green pass Milano: striscione protesta portato da ex BR, ma nessuno s’indigna
MILANO – La posizione politica delle sinistre in merito alla manifestazioni dei no green pass risulta evidente dal fatto che condannano le violenze dei partecipanti etichettandole come fasciste, ma sorvolano sulla presenza di anarchici e centri sociali, e addirittura, adesso, di un ex Br condannato per delitti all’epoca degli anni di piombo, in prima fila nella manifestazione milanese dietro uno striscione di protesta.
Alla manifestazione contro Green Pass a Milano c’era anche Paolo Maurizio Ferrari. L’ex membro 76enne delle Brigate Rosse, uscito dal carcere nel 2004 dopo trent’anni di detenzione, sabato è sceso in piazza portando uno striscione con la scritta «Lavoratori contro Green Pass e obbligo vaccinale. Ora e sempre resistenza». Nel 2015 il modenese Ferrari è stato condannato nel maxiprocesso ai no tav per gli scontri con le forze dell’ordine del 27 giugno e del 3 luglio 2011 a Chiomonte, quando migliaia di persone hanno occupato la zona, in Val di Susa, dove ancora oggi si trova il cantiere della ferrovia ad Alta Velocità Torino-Lione.
Alla 14esima giornata di protesta – le manifestazioni sono partite lo scorso 24 luglio – contro l’obbligo di certificato per i lavoratori, erano presenti almeno 6mila persone. Tra i partecipanti sia alcuni anarchici – anche questo sabato erano in numero minore rispetto alle altre manifestazioni – sia una dozzina di esponenti di Do.Ra. (la comunità dei Dodici Raggi di Varese). Nata dall’unione di Ultras 7 Laghi e Varese Skinhead nel 2007, Do.Ra. è stata messa sotto inchiesta dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) per tentata ricostruzione del partito fascista. Una preoccupante saldatura, ma il governo vede solo il pericolo fascista.