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Covid-19 Italia: esplodono contagi (+43,2%), crollano le vaccinazioni (-53%). Fondazione Gimbe attesta flop campagna governo

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ANSA / CIRO FUSCO

ROMA – Firenzepost, sulla base di dati obiettivi, lo aveva segnalato già da qualche giorno pubblicando i resoconti di Speranza. ma adesso è ufficiale, la Fondazione Gimbe che segue l’andamento della pandemia sulla base dei dati ufficiali di Speranza e Figliuolo attesta che «nella settimana dal 20 al 26 ottobre si rileva un netto aumento dei nuovi casi settimanali di Covid-19, passati da 17.870 a 25.585, pari al + 43,2%, anche se la crescita potrebbe in parte essere legata all’incremento dei tamponi totali fatti anche per il Green pass. Ma a indicare una maggior circolazione del virus sono anche i ricoveri, aumentati del 7,5% rispetto alla settimana precedente, e il tasso di positività ai tamponi molecolari.

È quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Calano, nell’ultima settimana, le somministrazioni di vaccino anti Covid, che dal 20 al 26 ottobre sono state in media poco più di 152.000 al giorno. E a diminuire, nonostante l’estensione del Green pass a tutti i luoghi di lavoro, pensata proprio per incentivarle, sono anche le prime dosi: in 7 giorni si contano infatti -53% nuovi vaccinati. Mentre 11 milioni di dosi rimangono stipate in frigo. Sembra perciò solo un effetto pubblicitario l’entusiastica dichiarazione del Commissario Figliuolo che l’Italia si avvia verso il 90% dei vaccinati.

SILERI – Colpito da questi dati interviene il solito sottosegretario Sileri: «Ci sarà una priorità per coloro che hanno fatto il vaccino J&J e che dovranno fare la seconda dose. Le indicazioni saranno date a breve in maniera chiara ed esaustiva. Poi se ogni anno o ogni due anni dovremo fare un richiamo ce lo dirà la scienza. Questo virus ormai è entrato di diritto nei libri di medicina».

Al 27 ottobre (aggiornamento alle ore 6 di mattina) sono state somministrate 1.191.327 terze dosi. E’ quanto emerge sempre dal nuovo monitoraggio della fondazione Gimbe, che segnala forti differenze regionali e mette in guardia: «L’inverno alle porte, il repentino aumento di nuovi casi e ricoveri insieme al progressivo calo dell’efficacia dei vaccini sull’infezione impongono sia di accelerare la somministrazione della terza dose a tutte le categorie individuate dalla Circolare Ministeriale, sia di convincere gli oltre 2,7 milioni di over 50 non ancora vaccinati, ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso».

In particolare, precisa Gimbe, «sono state somministrate 224.597 dosi aggiuntive (una dose ad almeno 28 giorni dal completamento del ciclo per pazienti immunocompromessi) e 966.730 dosi booster (una dose ad almeno 6 mesi dal completamento del ciclo per over 60 anni, ospiti delle RSA, operatori sanitari e persone con patologie concomitanti). Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le dosi aggiuntive è del 25,6% e va dallo 0,9% della Valle D’Aosta al 98,8% dell’Umbria. La copertura nazionale con dose booster è invece del 32,3% e si va dal 10% della Calabria al 73,8% del Molise. Il 25 ottobre l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha autorizzato anche il vaccino Moderna come dose booster per tutta la popolazione over 18 e in Italia si attende il via libera dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per avviare le somministrazioni. Per quanto riguarda le 1.490.285 persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson si attende la valutazione da parte di Ema e di Aifa a una dose di richiamo a due mesi dalla prima».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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