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CoP26 Onu: i Grandi promuovono un accordo ma Cina e India gelano le attese

A Glasgow la prima giornata della Cop26 ma l’accordo sembra lontano. Occorre agire subito, l’appello dei capi di governo. Ma bastano poche ore per capire che la strada per raggiungere un accordo che consenta di azzerare le emissioni nel 2050 è in salita. Il leader cinese Xi Jinping manda un messaggio scritto al summit e in contemporanea il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin critica a testa bassa gli Usa, per l’inquinamento del passato: le sue emissioni storiche sono 8 volte quella della Cina. Ma è soprattutto il premier indiano Modì a gelare il forum.

BIDEN – Faremo quello che è necessario o faremo soffrire le future generazioni? Questo è il decennio decisivo sul clima, e la finestra si sta chiudendo rapidamente. Glasgow dee dare il calcio di inizio al cambiamento, ha detto Joe Biden alla Cop 26 di Glasgow. “Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell’interesse di tutti. Dobbiamo investire nell’energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030. Il presidente americano Joe Biden ha chiesto scusa ai leader mondiali per la decisione di far uscire gli Usa dall’accordo di Parigi sul clima presa dal predecessore Donald Trump. Chiedo scusa – ha detto – per il fatto che gli Stati Uniti sono usciti dall’accordo di Parigi mettendoci in una situazione difficile. Un esempio lampante della correttezza dei cosiddetti democratici

ELISABETTA – Non è più il tempo delle parole, ma il tempo dell’azione” per affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici. Lo afferma la regina Elisabetta, 95 anni, rivolgendosi ai leader della Cop26 di Glasgow in un videomessaggio. Costretta dai medici al riposo e a rinunciare a presenziare all’appuntamento scozzese, la sovrana si è mostrata in discreta forma. Ha invitato i leader a elevarsi oltre la politica spicciola e dar prova di qualità da veri statisti per dare un futuro più sicuro e stabile” al pianeta. Nessuno vive per sempre, ha ricordato, ma occorre pensare ai figli, ai nipoti, alle generazioni che verranno.

DRAGHI – I discorsi che abbiamo appena ascoltato mi hanno colpito profondamente. Negli ultimi anni, i giovani ci hanno reso un servizio portando il tema del clima al centro del nostro dibattito politico. I giovani sono stati al centro del Vertice Pre-COP di Milano. A Glasgow, noi dobbiamo renderli orgogliosi ha detto il premier Mario Draghi alla cerimonia di apertura della Cop26 a Glasgow. «Il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci”. “Ora, qui alla COP26 dobbiamo andare oltre, molto più di quanto abbiamo fatto al G20. Dobbiamo accelerare il nostro impegno per contenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Dobbiamo basarci sull’accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso. La Cop26 deve essere l’inizio di una campagna permanente contro il cambiamento climatico. E i nostri giovani devono essere al centro di questo processo. Intendiamo trasformare l’evento “Youth 4 Climate” che abbiamo tenuto a Milano in un appuntamento fisso di tutte le Cop. Le generazioni future ci giudicheranno per ciò che otteniamo o che non riusciamo a raggiungere. Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro. Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi sui fondi per il clima. Dobbiamo far lavorare insieme il settore pubblico e privato, in modi nuovi. Johnson ha sottolineato la quantità di denaro disponibile: decine di trilioni. Ma ora dobbiamo usarli, dobbiamo trovare un modo intelligente di spenderli velocemente. Abbiamo bisogno che tutte le banche multilaterali e in particolare la Banca mondiale condividano con il settore privato i rischi che il privato non si può permettere. Abbiamo bisogno di piattaforme. Johnson ci ha dato la buona notizia che i soldi non sono un problema se vogliamo usarli bene».

JOHNSON – Il premier britannico Boris Johnson invoca l’immagine di James Bond, il figlio più famoso di Glasgow” nella fiction, come fonte d’ispirazione per salvare la Terra: stavolta dal pericolo dei cambiamenti climatico. Aprendo i lavori della CoP26 di fronte a circa 120 leader del mondo in Scozia, Johnson avverte tuttavia che questo non è un film, che la minaccia è reale, che l’orologio corre in modo furioso e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l’appello ad agire ora, prima che sia troppo tardi.

XI JINPING – Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato tutte le parti a intraprendere azioni più forti per affrontare insieme la sfida climatica. Nella dichiarazione scritta inviata al vertice dei leader mondiali della Cop26, Xi ha sottolineato che attualmente gli effetti negativi del global warming sono sempre più evidenti e che l’urgenza di un’azione globale continua a crescere. Il presidente ha avanzato tre suggerimenti basati sul mantenimento del consenso multilaterale, sul ricorso ad azioni pragmatiche e sull’accelerata alla trasformazione verde attraverso il ricorso all’innovazione scientifica e tecnologica.

VON DER LEYEN – Dobbiamo fare di tutto, ora, per limitare il riscaldamento climatico. E possiamo farlo. La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, parlando alla Cop26 di Glasgow, lancia così il suo ‘whatever it takes’ per il clima.

MODI – L’India raggiungerà l’obiettivo delle emissioni zero nel 2070, ha detto il premier indiano Modi nel suo intervento al Cop26 di Glasgow.

MICHEL – Siamo noi, la specie umana, ad aver dichiarato una guerra contro la natura; siamo noi, la specie umana, ad aver innescato il cambiamento climatico che minaccia gravemente la nostra sicurezza e la sicurezza delle generazioni future – ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel -. Ed è nostro il dovere di fermare questa minaccia, invertire la curva” del riscaldamento climatico e “restituire speranza alle generazioni future.

Le premesse non sono dunque molto incoraggianti, ma speriamo nel seguito dei colloqui.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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