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CoP26 Glasgow: deforestazione nel mondo, accordo fra i leader, quasi 20 miliardi di dollari per porre fine al fenomeno

Clime

GLASGOW – I leader mondiali concludono il vertice della Cop 26 con una dichiarazione nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030, con uno sforzo da 19,2 miliardi di dollari. I Paesi che hanno promesso di firmare l’intesa – tra i quali Brasile, Russia, Cina, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo – dispongono di circa l’85% delle foreste mondiali, quindi il loro apporto potrebbe diventare particolarmente importante.

Ue-USA, accordo per ridurre le emissioni di metano
Unione europea e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020. Ridurre le emissioni di metano è una delle cose più efficaci che possiamo fare – dice la presidente della Commissione europea – per ridurre il riscaldamento globale a breve termine, è il primo risultato da ottenere,

Non solo quel che sarà fatto tra adesso e il 2050 – afferma invece Joe Biden – ma ciò che faremo entro il 2030 avrà un impatto significativo sulla nostra capacità di rispettare gli impegni a lungo termine. E una delle cose più importanti che possiamo fare in questo decennio decisivo è mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi e ridurre le emissioni di metano il più rapidamente possibile. La materializzazione dell’impegno sul metano porterebbe alla riduzione del riscaldamento globale di almeno 0,2 gradi entro il 2050.

Oltre 100 Paesi nell’alleanza tra le parti sono coinvolti nell’intento, eccezion fatta per Cina e Russia.

Dopo gli accordi definiti cruciali e le strette di mano, alla conferenza sul clima i capi di Stato passano ora le carte in mano ai tecnici e agli esperti. Il Primo Ministro britannico Boris Johnson, padrone di casa, al termine dei due giorni di vertice dei leader mondiali, ha sottolineato che mentre questa prima fase della Cop26 è giunta al termine non si deve dimenticare che ci sono ancora due settimane di trattative importanti. “Dobbiamo stare attenti, evitare gli entusiasmi esagerati, le false speranze e on pensare in alcun modo che il lavoro sia concluso perché non lo è. C’è ancora molta strada da fare, ha dichiarato Johnson, definendosi cautamente ottimista.

A puntare il dito contro Pechino ci pensa il Presidente statunitense Joe Biden. Penso che sia stato un grosso errore per la Cina non essere presente al vertice. Tutti ci aspettavamo la sua presenza. Il leader della Casa Bianca si chiede ora quale valore aggiunto fornirà il paese nella lotta sul clima. Il paese ha perso la sua capacità di influenzare le decisioni e questo vale anche per la Russia. Biden ha quindi rassicurato tutti sottolineando che non c’è alcuna ragione di sentirsi preoccupato per conflitto armato con Pechino. Anche se Xi Jinping ha sbagliato a non presentarsi né al G20 né alla Cop 26, gli Stati Uniti si aspettano che la Cina ora segua le regole come tutti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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