Giustizia: Italia ancora in ritardo, tempi processi troppo lunghi, la Ue bacchetta il governo
BRUXELLES – «Nonostante alcuni miglioramenti, perché l’Italia ha contribuito a smaltire l’arretrato, i processi civili e commerciali resteranno molto lunghi. L’Italia ha incluso nel Pnrr riforme su queste sfide, la commissione sta seguendo da vicino l’attuazione delle riforme delle procedure penali e civili.» Lo ha detto il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders in audizione sullo Stato di diritto alle commissioni Affari Costituzionali, Politiche Ue e Giustizia di Camera e Senato. Una critica non solo al sistema, ma anche ai giudici che spesso ci mettono anni per stilare le sentenze. Un colpo duro a chi ripete sempre di essere la miglior magistratura nel mondo.
«Se vogliamo tenere presente il dossier della riforma della giustizia c’è ancora parecchio da fare e sarà l’occasione per dare esempio, perché le riforme sono possibili. E più mostrerete la capacità di migliorare la riforma della giustizia in Italia più dimostrerete che fare riforme è possibile», ha sottolineato il commissario Ue, soffermandosi poi sulla riforma del Csm. «E’ importante che si tenga conto delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, nel senso che la maggioranza dei membri di un Consiglio siffatto dovranno essere magistrati eletti dai loro pari», ha aggiunto Reynders. Nella replica il commissario europeo si è infine soffermato sulle proroghe dello stato d’emergenza a causa del Covid. «Ciò che è fondamentale per lo Stato di diritto è che le decisioni prese in emergenza siano oggetto di un reale controllo parlamentare e giudiziario», ha rimarcato. Circostanza che non si riscontra nella situazione italiana. dove il parlamento ò saltato a piè pari dal governo fin dai tempi del Conte2 e i giudici si disinteressano del controllo sull’azione dei governi di sinistra.