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Natale 2025
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Pensioni: salta lo scalino opzione donna, uscita resta a 58 anni d’età

Inps 1

MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

ROMA – Salta lo scalino di Opzione donna. Nel testo finale della Legge di bilancio che sarà trasmesso al Parlamento, il requisito anagrafico per l’uscita anticipata delle lavoratrici, in possesso di almeno 35 anni di contributi, dovrebbe rimanere fermo a 58 anni anche per il prossimo anno.

Ricordiamo che Opzione donna è stata confermata anche per il 2022 dalla Manovra, insieme alla novità di Quota 102 e alla proroga dell’APE sociale con l’allargamento a nuove categorie di lavoratori gravosi.

L’uscita per Opzione Donna resta a 58 anni (59 per le autonome). Il governo fa un passo indietro e nel testo finale della riforma pensioni che approderà in Parlamento sparisce l’incremento dell’età anagrafica per l’uscita anticipata delle lavoratrici, in possesso di almeno 35 anni di contributi, dagli attuali 58 anni ai 60 anni (61 sempre il settore del lavoro autonomo).
Dal prossimo anno, quindi, le lavoratrici potranno ancora uscire dal lavoro con i requisiti previsti finora.

Opzione donna è la possibilità di uscita anticipata dal lavoro con l’assegno interamente contributivo. Opzione Donna è riservata alle lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi, al netto dei periodi di malattia, disoccupazione o prestazioni equivalenti, e hanno un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

Le lavoratrici che hanno i requisiti per poter accedere all’Opzione donna ricevono la pensione di anzianità a partire dai 12 o dai 18 mesi successivi alla data di maturazione degli stessi, a seconda che si tratti di dipendenti o di autonome.

Ai fini del conseguimento della pensione è assolutamente obbligatoria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.

Per il requisito contributivo vale la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata, fermo restando il requisito di 35 anni di contribuzione, al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti.

Opzione donna comporta il calcolo interamente contributivo della pensione, in cambio del forte anticipo concesso nell’uscita dal lavoro. Quindi non possono accedere beneficio:

le lavoratrici prive di contributi anteriori al 1996, in quanto integralmente assoggettate al calcolo contributivo;
le iscritte presso la gestione Separata, in quanto tutta la contribuzione presente in questa cassa è calcolata con sistema contributivo.
Le iscritte alla gestione Separata possono accedere all’Opzione donna solo se sono iscritte presso altre casse e se arrivano, presso queste gestioni, al requisito contributivo richiesto. A tal proposito, è bene sapere che l’Inps non consente di ricongiungere la contribuzione accreditata presso la gestione Separata.

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