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Leopolda, Renzi: «Alle elezioni mai con sovranisti e populisti. Il Pd è passato da Gramsci al blog di Casalino»

Renzi Sua Leopolda
Matteo Renzi alla Leopolda (Foto da profilo Twitter)

FIRENZE – «Se si vota nel 2022 o nel 2023 , noi di Italia Viva non possiamo stare con i sovranisti o i populisti, perché diciamo che l’Europa non è il nemico, né quella che tira su i muri, ma è l’esatto opposto del sovranismo. E ai populisti diciamo che non possiamo stare con chi dà solo sussidi. Ai giovani diciamo che c’è un mondo di opportunità pronto ad accoglierli». E’ un Matteo Renzi prevedibilmente esplosivo nell’intervento conclusivo alla Leopolda. Dove ha mandato il messaggio. Aggiungendo che «il centro è uno spazio politico di vittoria o di sconfitta che in questo momento segna i governi in Germania, Francia, Usa, che può essere e probabilmente sarà decisivo alle elezioni, specie se ci saranno nel 2022. Se il Pd sceglie di fare la sfida contro la destra nel campo del riformismo europeo deve tagliare i ponti con chi è così populista da non avere neanche un’idea, così populista da prenderla in prestito da altri, come fa Conte».

Renzi E Nardella
Matteo Renzi alla Leopolda con Dario Nardella (Foto dal profilo Twitter))

Dopo aver respinto, ieri 20 novembre 2021, tutte le accuse sulla fondazione Open, ha messo nel mirino tutti i detrattori politici. Quindi, riguardo all’elezione del presidente della Repubblica, ha chiosato: «Credo che nella dimensione politica ci sia bisogno di tatticismo, Machiavelli non è un eroe negativo, quando si arriva alle elezioni per il Colle, se si vogliono fare le cose per bene serve capacità tattica, sennò si fa come Bersani che brucia i candidati con i 101. Sono per la competenza, non per le chiacchiere. Sono umilmente felice e sommamente fiero di aver concorso all’elezione di un galantuomo come Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Voglio che dalla Leopolda arrivi un grazie al nostro presidente, che ha governato questo Paese in un momento in cui qualcuno voleva processarlo per alto tradimento, un presidente della Repubblica che ha servito le istituzioni della Repubblica, il nostro grazie».

Riguardo ddl Zan, Renzi attacca ancora il Pd: «Sul ddl Zan si è consumato il simbolo di una sinistra che ha scelto di stare dalla parte del bla bla bla, e non dalla parte dei valori, con un capolavoro tafazziano che ha annullato la possibilità di portare a casa la legge, e la responsabilità è tutta di chi fa manifestazioni venendo a insultare noi». Quindi l’attacco: «Io lezioni da questo tipo di sinistra non le prendo. Tenetevi i vostri post su Instagram – ha proseguito Renzi – lasciateci la bellezza di fare politica, inseguite gli influencer se volete, ma non venite a raccontarci che questa è la politica, e un giorno spiegateci come avete fatto a passare dai Quaderni del carcere di Gransci al blog di Casalino, perché questo percorso è un percorso che fa male innanzitutto a chi crede nella bellezza dell’impegno per la cosa pubblica”.

MARIA ELENA BOSCHI – «Mi dispiace per chi non è più con noi, rispetto la loro scelta. Certo, trovo un po’ vigliacco il silenzio di qualche ingrato. Questo sì, ma è un altro discorso». Lo ha detto Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, parlando dal palco della Leopolda, oggi a Firenze. «Io sono ancora qua – ha aggiunto – e non è che non mi sia stato proposto di andare altrove, di lasciare Italia Viva per andare in un bel posto al governo Conte. Quando ci dicono adesso che siamo ancora sotto attacco, che Matteo Renzi è sotto attacco, di prendere le distanze, di non metterci la faccia, io la faccia ce la metto e siamo ancora più convinti di stare dalla stessa parte proprio perché ci stanno attaccando ingiustamente».

NENCINI – Bisogna «creare un fronte riformista ampio, e se questa cosa nasce noi la guardiamo con attenzione». Lo ha detto il senatore socialista Riccardo Nencini, parlando dal palco della Leopolda. «Ho visto che avete applaudito un grande vecchio delle istituzioni italiane, Sabino Cassese -ha aggiunto Nencini riferendosi alla giornata di ieri della Leopolda – Ecco, quell’applauso ha un significato se si mettono le gambe a quell’applauso, e le prime gambe da mettere a quell’applauso è creare un fronte riformista ampio, e non fate l’errore di circoscriverlo esclusivamente al fronte democratico che si riunisce in un gruppo particolare, ottimo, al livello del Parlamento Europeo: c’ è dell’altro di riformista in giro per l’Italia».

BONETTI – «Abbiamo il compito di animare un tempo nuovo per la politica del nostro Paese e inaugurare una strada nuova, una responsabilita’ grande a cui non vogliamo sottrarci. Cosi’ come non ci siamo sottratti nel 2019, quando grazie a Matteo Renzi abbiamo impedito a Salvini di prendere i pieni poteri. E a gennaio scorso abbiamo interrotto l’esperienza del governo Conte II che non ritenevamo piu’ all’altezza dell’esigenze del Paese». Cosi’ la ministra per le pari opportunita’ e la famiglia, Elena Bonetti, sul palco della Leopolda, a Firenze.

ROSATO – «Stanno distruggendo la casa che avevamo contribuito a costruire e che Matteo Renzi aveva reso la più vincente e forte di sempre. Ora si riprenderanno D’Alema e Bersani, ma dove vogliono andare?». Lo ha detto Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, intervenendo alla giornata conclusiva dei lavori della Leopolda, riferendosi al Pd. E ancora: «Colpo su colpo bisogna avere il coraggio di rispondere e Renzi lo ha fatto per noi». Chiaro il riferimento di Rosato, presidente di Italia Viva, riferendosi all’intervento con cui ieri il leader di Iv Matteo Renzi, dal palco della kermesse fiorentina, ha replicato alle accuse che gli muovono i pm nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Open.


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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