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No green pass: a Roma 4.000 senza mascherine, a Milano tensioni con la polizia

ANSA

ROMA – A Milano corteo vietato, ma la protesta tenta di raggiungere il Duomo. Manifestanti bloccati dalle forze dell’ordine, spintoni e urla. In 4mila senza mascherine al Circo Massimo a Roma al grido ‘Libertà!’, con bandiere tricolori e del Regno delle due Sicilie. Striscione per Trump. Sul palco canta Povia.

Sono circa quattromila, secondo la stima della Questura, i manifestanti che hanno raggiunto il Circo Massimo a Roma per il sit-in nazionale contro il Green pass. Con il calar del sole centinaia di torce dei cellulari e fumogeni colorati stanno illuminando la zona. Dalla piazza cori “Libertà” e “No Green pass”.
Anche cartelli ‘Green pass’ con le due lettere finali che riproducono i caratteri delle SS naziste. Alla manifestazione, regolarmente preavvisata, erano attese mille persone.

Anche il cantante Povia sul palco del sit-in No Green pass a Roma. Un ‘concerto’ improvvisato al termine della manifestazione. ‘I bambini fanno oh’ ha accompagnato il deflusso dei manifestanti. “Dedicata a tutti i bambini e a quelli che si sentono bambini dentro” ha detto Povia.

“E’ bellissimo vedere questa piazza senza mascherine. Sono il simbolo dell’oppressione”. Così un manifestante dal palco del Circo Massimo a Roma, durante il sit-in contro il Green pass. “Noi dobbiamo cacciare via questo regime – aggiunge -. Non è un regime di dittatori ma di pagliacci. Devono andare a casa”.

Ancora tensione – ma nessun episodio con feriti o contusi – in piazza Duomo a Milano, dove gruppetti di decine di attivisti no green pass, in tutto svariate centinaia di persone, hanno mess a dura prova lo schieramento delle forze dell’ordine. Un manifestante bloccato dagli agenti in borghese all’altezza dell’Arengario ha provocato la reazione dei manifestanti, con spintoni e urla, il tutto ripreso da decine di fotografi, giornalisti e tv.

Siparietto tra una manifestante e la polizia. Un’attivista No green pass che stava manifestando in piazza del Duomo, a Milano, ha inseguito in bici un poliziotto in borghese che le aveva strappato un cartello, o forse un indumento, con una scritta di protesta. La donna, con casco e bici al seguito, lo ha rincorso fino al cordone di polizia dietro il quale era sparito gridando al ladro. Polizia e carabinieri le hanno tentato di spiegare che era stato sequestrato, non rubato, ma lei ha insistito dicendo di volerlo denunciare alla polizia. Signora ma siamo noi la polizia, ha replicato un funzionario della Questura.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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