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Carceri: in Toscana oltre 3.100 detenuti. L’indagine della Fondazione Michelucci

FIRENZE – Sono stati meno di 3.200, i detenuti censiti nelle carceri toscane a fine gennaio 2021. In particolare 3.159 uomini e 88 donne. E ‘ questa la fotografia che emerge dalla ricerca della Fondazione Michelucci, presentata oggi, 23 novembre 2021, nel corso del convegno organizzato dal Garante per i diritti dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, è in chiaro scuro.

Dopo la condanna inflitta all’Italia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per trattamenti inumani e degradanti (violazione dell’Art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo), originata dal cronico sovraffollamento delle strutture carcerarie, il nostro Paese ha messo in campo una serie di interventi di tipo normativo, di tipo edilizio e di tipo organizzativo, che hanno certamente contribuito a determinare un’attenuazione delle presenze in carcere. Dal picco di 67.961 detenuti presenti alla fine del 2010, nel periodo successivo la situazione generale è andata man mano migliorando, scendendo progressivamente e sensibilmente sino a toccare i 52.164 detenuti presenti al 31 dicembre 2015. Nel corso del 2016, tuttavia, il numero di persone detenute è andato nuovamente ad incrementarsi. Alla fine del 2018 le persone detenute in carcere erano 59.655 e, al 31 dicembre 2019, le presenze sfondavano la soglia delle 60.000 unità.

Quanto poi è seguito deve essere interpretata alla luce della grave emergenza pandemica da Covid-19 che ha investito, a partire dal febbraio 2020, il mondo intero. A seguito di una serie di interventi emergenziali la popolazione detenuta in Italia, nel corso del 2020, è progressivamente scesa, giungendo a toccare a fine anno le 53.364 unità (51.109 uomini e 2.255 donne). L’indice di sovraffollamento è, dunque, inizialmente sceso dal 151% registrato alla fine del 2010 al 105,6% alla fine del 2015. Alla fine dell’anno 2019 l’indice di sovraffollamento negli Istituti penitenziari italiani era leggermente aumentato raggiungendo il 119,9%. A seguito dell’emergenza sanitaria, l’indice di sovraffollamenti in Italia al 31 dicembre 2020 si attestava al 105,5%.

Quanto poi è seguito deve essere interpretata alla luce della grave emergenza pandemica da Covid-19 che ha investito, a partire dal febbraio 2020, il mondo intero. A seguito di una serie di interventi emergenziali la popolazione detenuta in Italia, nel corso del 2020, è progressivamente scesa, giungendo a toccare a fine anno le 53.364 unità (51.109 uomini e 2.255 donne). L’indice di sovraffollamento è, dunque, inizialmente sceso dal 151% registrato alla fine del 2010 al 105,6% alla fine del 2015. Alla fine dell’anno 2019 l’indice di sovraffollamento negli Istituti penitenziari italiani era leggermente aumentato raggiungendo il 119,9%.

A seguito dell’emergenza sanitaria, l’indice di sovraffollamenti in Italia al 31 dicembre 2020 si attestava al 105,5%. A livello regionale si è assistito ad un processo analogo: a fronte delle 4.242 persone detenute presenti in Toscana alla fine del 2011, dato variato di poco alla fine del 2012 (4.148) ed alla fine del 2013 (4.008), negli anni successivi si è assistito ad una stabilizzazione dei detenuti presenti attorno alle 3.260- 3.280 unità. Al 31 dicembre 2017 negli Istituti penitenziari della TOSCANA erano presenti 3.281 persone detenute, salite al 31 dicembre 2018 a 3.406. Al 31 dicembre 2019 le presenze nei 16 Penitenziari toscani erano 3.556 unità (3.451 uomini e 105 donne), mentre alla fine del 2020 le presenze erano scese a 3.204 unità (3.107 uomini e 97 donne). Dato quest’ultimo di poco variato al 31 gennaio 2021, quando le presenze erano scese a 3.159 (3.071 uomini e 88 donne).


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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