Manovra: Commissione Ue non chiede all’Italia correzione cifre, ma raccomanda limiti alla spesa pubblica
BRUXELLES – La Commissione Ue ha esaminato la bozza di manovra di Draghi e il suo giudizio non sembra entusiasta, seppur non negativo. Gli orientamenti indicati dalla Commissione europea sul Documento di Programmazione e Bilancio italiano sono di tipo qualitativo. Lo spiega un alto funzionario Ue, precisando che «nei confronti dell’Italia non viene fornita alcuna indicazione quantitativa sugli adeguamenti necessari, a causa dell’applicazione della clausola di salvaguardia generale, che sospende gli obblighi previsti dal Patto di stabilità e crescita. L’impatto dell’aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale dell’Italia ammonta all’1,5% del Pil, è una cifra significativa e la Commissione invita l’Italia a tenerne conto», aggiunge.
«Dato il livello del debito pubblico italiano e le grandi sfide di sostenibilità nel medio termine prima della pandemia Covid-19, è importante per l’Italia prendere misure di sostegno, preservare la sostenibilità di bilancio nel medio termine». E’ quanto si legge nel giudizio della commissione Ue alla bozza del Dpb italiano, un giudizio nettamente in chiaroscuro, con avvertimenti precisi a limitare la spesa pubblica, ingigantita da Conte e Draghi.
La bozza del Documento di Programmazione e Bilancio «contribuisce a soddisfare le raccomandazioni del Consiglio di assicurare una ripresa inclusiva e sostenibile, dando priorità alla transizione verde e digitale. L’Italia è invitata monitorare regolarmente l’utilizzo, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno ed essere pronta ad adattarle, se necessario, alle circostanze che sopravvengono», E’ quanto scrive la commissione Ue nel giudizio sulla bozza del Dpb inviata dal governo italiano..
L’ Italia, nel Documento di programmazione e bilancio, non ha pianificato a sufficienza di limitare la crescita della spesa pubblica. Per contribuire al raggiungimento di una prudente politica fiscale, la Commissione invita l’Italia a prendere le necessarie misure per limitare la crescita della spesa pubblica corrente.
Italia tra Paesi con costi per le misure anti-Covid più alti
«Il costo delle misure di supporto alla ripresa, in parte finanziate dal Pnrr e da altri fondi Ue è previsto che, nel 2022, superi il 3% del Pil in Italia, Austria e Lettonia, e sarà oltre il 2% in altri sette Paesi membri. I costi più elevati delle misure di emergenza temporanee” – a causa della pandemia – “nel 2022 sono previsti in Estonia, Olanda, Grecia, Slovacchia, Lituania. La revoca delle ultime misure di emergenza è prevista nel 2023”
Roma usi Pnrr per ripresa,faro su rischi macroeconomici
“L’impatto dell’aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale dell’Italia ammonta all’1,5% del Pil. L’Italia ha un elevato debito pubblico e ha ricevuto raccomandazioni per limitare la crescita della spesa pubblica e usare il Pnrr per finanziare gli investimenti aggiunti per la ripresa perseguendo allo stesso tempo una politica fiscale prudente. La Commissione ritiene opportuno esaminare ulteriormente la persistenza di rischi macroeconomici e monitorare i progressi nella risoluzione degli squilibri eccessivi». Lo scrive la Commissione Ue nel pacchetto autunnale per il semestre 2022.
Gentiloni,da contagi e chiusure sicuro impatto su economie
« In un contesto di forte crescita c’è un numero di crescenti venti contrari che richiede di restare vigili. Il primo di questi è il continuo aumento dei contagi per Covid e la reintroduzione delle restrizioni in un crescente numero di Paesi membri. Questi sviluppi avranno un impatto sicuro sulle nostre economie, in particolare sui servizi che richiedono contatto. Per essere chiari non ci aspettiamo che ci sia lo stesso impatto che abbiamo avuto l’inverno scorso con i lockdown». Lo ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni presentando il pacchetto autunnale del semestre europeo per il 2022.