Omicidio di Comeana: il fermato nega di aver sparato. Il presunto complice doveva essere ai domiciliari
PRATO – E’ in carcere a Prato, il 35enne fiorentino, imbianchino di professione, accusato di omicidio in concorso per la morte di Gianni Avvisato, il 38enne, ex personal trainer e camereriere, ucciso ieri, 24 novembre 2021, a Comeana, nel comune di Carmignano. Interrogato alla presenza dei suoi difensori, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, avrebbe confermato di aver partecipato alla lite sfociata poi nel delitto, ma affermando che non sarebbe stato lui a sparare. L’autore degli spari sarebbe stato il suo amico, ancora ricercato.
Quanto al movente del delitto, gli investigatori dell’Arma indagano a tutto campo: si spazia dal regolamento di conto a un debito non saldato. Si cerca di far luce anche sulla vita privata di Avvisato, che era giunto a Comeana solo nel giugno scorso, dopo aver abitato in precedenza in provincia di Pistoia e lavorato nel mondo delle palestre.
Il fermo è scattato nella tarda serata di mercoledì 24 novembre, poche ore il delitto. All’uomo sospettato di essere uno dei due killer i carabinieri sono risaliti grazie a un testimone che aveva annotato la targa dell’auto con la quale due persone erano state viste fuggire dopo l’omicidio avvenuto in via Boccaccio. Anche se sono ancora in corso le ricerche, si sta stringendo il cerchio sul secondo uomo che avrebbe preso parte all’omicidio. Gli investigatori del comando provinciale dell’Arma conosco l’identità del complice: anch’egli sarebbe un fiorentino, che si sarebbe dovuto trovare agli arresti domiciliari.