Fisco: miniproroga delle cartelle, stretta Imu su prima casa, cumulo assegno invalidità e reddito da lavoro
ROMA – Si è conclusa la discussione generale sul dl fisco in Aula al Senato, tra le modifiche approvate la mini-proroga per le cartelle e la possibilità di cumulo tra assegno di validità e reddito da lavoro
La presidenza di Palazzo Madama ha informato che, come concordato in conferenza dei capigruppo, il seguito dell’esame del provvedimento rinviato a domani. Il governo sul dl fisco sta preparando un maxiemendamento su cui dovrebbe porre la questione di fiducia Il Senato è convocato alle 9.30, con all’ordine del giorno la discussione dei documenti pervenuti dalla giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, sulle elezioni contestate in Campania, Puglia, nella circoscrizione estero e sulla questione del seggio vacante in Veneto, a cui seguirà proprio l’esame del dl fisco.
Il provvedimento è ora in discussione in Aula. Il testo passerà quindi alla Camera per la seconda lettura e l’ok definitivo. L’emendamento della Lega a prima firma Matteo Salvini per l’istituzione di un fondo per genitori separati entra nel dl fiscale approvato nella notte dalle commissioni Finanze e Lavoro. “È stato, finalmente e definitivamente, approvato in Commissione il mio emendamento per aiutare i genitori separati messi in crisi dalle conseguenze del Covid: riceveranno un aiuto economico fino a 800 euro al mese per pagare l’assegno di mantenimento a figli o ex coniugi, in caso di difficoltà economiche. Dalle parole ai fatti”, afferma il leader della Lega Matteo Salvini.
LA MISURA – I genitori lavoratori, separati o divorziati, che hanno smesso di ricevere l’assegno di mantenimento perché l’altro genitore è stato condizionato dalla crisi legata al Covid, otterranno un contributo fino a un massimo di 800 euro mensili. È quanto prevede il dl fisco con un emendamento della Lega, a prima firma di Matteo Salvini, che istituisce un fondo da 10 milioni di euro per il 2021. Secondo quanto previsto dal provvedimento, il beneficio vale nel caso in cui il genitore inadempiente, a causa della pandemia, abbia smesso di lavorare o abbia ridotto la propria attività dall’8 marzo 2020 per almeno 90 giorni o con una contrazione di almeno il 30% del reddito rispetto a quello percepito nel 2019. Il fondo, che viene istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze per essere successivamente trasferito al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio, garantirà assegni fino a 800 euro al mese, per un massimo di mensilità stabilite con un decreto del presidente del Consiglio da approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del dl fisco. Il decreto definirà anche i criteri e le modalità per la verifica dei presupposti e l’erogazione dei contributi.
Bene l’approvazione dell’emendamento alla delega fiscale che ripristina l’assegno di invalidità per gli invalidi parziali che lavorano: è “una buona notizia”, afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Correggiamo un’ingiustizia. Manteniamo la promessa fatta a famiglie e associazioni che lottano per l’inclusione”, scrive su Fb.
Stretta sull’Imu per le prime case: un emendamento al dl fisco approvato nelle commissioni Finanze e Lavoro al Senato stabilisce che l’esenzione vale solo per un’abitazione a famiglia anche qualora una delle due case si trovi in un altro comune. Contrariamente a quanto attualmente previsto i due coniugi non potranno più scegliere di risiedere in due case in comuni differenti e non pagare così l’Imu. Si tratta – viene spiegato – di una norma che risponde a una sentenza della Cassazione ancora più restrittiva che stabiliva il pagamento dell’Imu per entrambe le abitazioni qualora i coniugi fossero residenti in due immobili diversi.