Comitato no tunnel Tav: critiche per le dichiarazioni di Giani e Nardella sulla ripresa dei lavori del tunnel Av
FIRENZE – «I guasti nelle ferrovie e i tunnel TAV. I cavoli a merenda di Giani e Nardella», questo il titolo del comunicato del Comitato No Tunnel tav fiorentino in merito alle ultime dichiarazioni del sindaco e del governatore che, commentando la giornata di caos del nodo fiorentino, che ha diviso in due l’Italia, ne hanno approfittato per rilanciare la necessità di completare il sottoattraversamento fiorentino, contestato da sempre dal Comitato. Ecco il testo:
«Le reazioni delle istituzioni toscane – Regione e Comune di Firenze – agli enormi ritardi dei treni che si sono avuti nella giornata di sabato a Firenze hanno aspetti davvero originali; da quel che si capisce dai comunicati delle Ferrovie dello Stato si sarebbe trattato di un grave guasto al nuovo sistema di controllo del nodo ferroviario, ma il Presidente Eugenio Giani, cui fa eco il Sindaco Dario Nardella, alza la voce pretendendo la realizzazione dei tunnel TAV con i quali, sempre secondo i nostri, non ci sarebbero stati tanti disagi.
È strano il tentativo di fare a pugni con la logica e il buon senso: cosa c’entra un guasto tecnico con nuovi tunnel? Con i tunnel non ci sarebbe stato il guasto? Al Comitato No Tunnel TAV riesce difficile capire il collegamento tra le cose tentato dei nostri amministratori, a Firenze si direbbe che il tunnel con i guasti stanno come il cavolo a merenda.
A parte l’involontaria autoironia dei rappresentanti istituzionali sarebbe interessante capire quali sono le potenti pressioni che si esercitano dentro i palazzi toscani per costringerle a dire sciocchezze del genere e a giustificare un’opera, come il Passante, inutile, stupidamente costosa, pericolosa, dannosa per l’intero sistema dei trasporti della Toscana. Ci sarebbe da chiedere perché tanta attenzione per questa futura cementificazione di Firenze ed un vergognoso silenzio sulle condizioni del trasporto regionale; per esempio sulla linea dell’anello Mugello/Val di Sieve, dove i ritardi sono pane quotidiano per i pendolari; si farnetica di treni all’idrogeno che non arriveranno e non risolverebbero certamente i problemi della linea dovuti soprattutto al depotenziamento della stessa con tratte tra le stazioni di incrocio troppo lunghe. Senza andare a tentare tecnologie ancora sperimentali – sulle quali molti esperti hanno fondati dubbi – la semplice soluzione sarebbe riaprire le stazioni chiuse, magari farne di nuove, intensificare le corse e utilizzare mezzi moderni per creare una metropolitana di tutta la zona nord-est di Firenze. Un servizio efficiente ridurrebbe le decine di migliaia di auto che quotidianamente si riversano nella via Bolognese e sulla SS 67. Troppo semplice ed economico? Meglio mettere cavoli a merenda, tunnel sotto Firenze e chiacchiere al vento». Comitato No Tunnel TAV Firenze