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Firenze: al Teatro di Rifredi «I Promessi Sposi, ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare»

I Promessi Sposi Credits Enrico Gallina 3
I promessi sposi (foto Enrico Gallina)

Firenze – I Promessi Sposi, ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare, sarà in prima italiana al Teatro di Rifredi da mercoledì 8 a sabato 11 dicembre. Il lavoro, originale riscrittura dell’omonimo romanzo storico ad opera diAngelo Savelli, che ne firma anche la regia insieme a Ciro Masella, mette in scena da un lato la commedia della gente semplice, quasi una commedia dell’arte in cui due umili innamorati cercano tra mille peripezie di fare quello che più desiderano: sposarsi. La seconda è una commedia delle umane passioni, filosofica, dove un’intera umanità di umili e di signori, di buoni e di cattivi, arranca con le sue carrette e carrozze polverose, cariche di gioia, di rabbia, di desiderio, di paura, verso quell’orizzonte “dov’è silenzio e tenebre la gloria che passò”. L’assunto di partenza è: e se il capolavoro di Alessandro Manzoni, l’epopea di Renzo e Lucia nella Lombardia del Seicento, tra Grande Peste e dominazione spagnola, celasse al suo interno una deliziosa commedia, anzi due?

Una compagine di giovani attori scrolla via un po’ di timorosa soggezione dalle pagine del testo utilizzando una peculiarità della scrittura manzoniana, l’ironia. Fra i noiosi obblighi scolastici e le scanzonate (geniali) parodie del trio Marchesini-Lopez-Solenghi, c’è del bello nel mezzo; gli autori e gli attori cercano di evidenziarlo con sue commedie: la prima tutta azione e travestimento, raccontata inscenando un teatrino dalle cadenze ironiche; per la seconda lo stesso teatrino sarà spogliato fino alla nudità esistenziale delle vite dei personaggi. Nella prima domina il Seicento, il secolo della sistematica violazione del Diritto, rappresentato nello spettacolo da tre figure emblematiche: Azzeccagarbugli, l’avvocato che non fa giustizia ma la ingarbuglia per venderla al miglior offerente, Don Abbondio, il prete che non segue la religione ma le intimazioni dei potenti, e Don Rodrigo, il nobile che non governa i sudditi ma sottrae loro le mogli. Il culmine sarà la notte degli inganni, che è anche il momento a partire dal quale la seconda commedia prende il sopravvento. Da questo punto in poi non c’è quasi più azione ma piuttosto la deriva dei personaggi, fino all’immancabile lieto fine nel quale però – come nota il critico letterario Giovanni Macchia – “si respira un’aria che turba”.

Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze tel. 055/422.03.61)

I Promessi Sposi, ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare, prodotto da Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi Centro di Produzione Teatrale Firenze, riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli, regia di Angelo Savelli e Ciro Masella, con Olmo De Martino, Mauro D’Amico, Antonio Lanza, Fabio Magnani, Simone Marzola, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello, musiche di Federico Ciompi, assistente alla regia Pietro Grossi

Da mercoledì 8 a sabato 11 dicembre mercoledì ore 16.30, giorni feriali ore 21; info e prenotazioni: 055/422.03.61 –www.toscanateatro.it

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