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Firenze: al Teatro del Maggio Musicale ha debuttato «Madama Butterfly» nel nuovo allestimento con la regia di Chiara Muti

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Madama Butterfly nell’allestimento a firma di Chiara Muti (© Michele Monasta-Maggio Musicale)

Firenze – Al Teatro del Maggio fiorentino ha debuttato con buon successo e qualche isolata contestazione il nuovo allestimento della Madama Butterfly di Puccini che avrebbe dovuto andare in scena nel novembre 2020, ma i teatri erano chiusi per le misure anti-covid; ben vengano, dunque, tutti i recuperi di quest’anno. Lo spettacolo, in scena per altre quattro recite fino al 27 dicembre, si avvale della direzione sicura di Francesco Ivan Ciampa, alla guida di masse artistiche ben esperte nell’esecuzione di Puccini (meritato applauso a scena aperta, come di consueto, per il coro a bocca chiusa alla fine del secondo atto); molto ben reso il Pinkerton di Sergei Skorokhodov, dotato di buoni mezzi vocali e calato nella parte; bene anche Laura Verrecchia (Suzuki), Alessandro Luongo (Sharpless), Paolo Antognetti (Goro); sostituzione dell’ultimo momento, Cristian Saitta (che resterà altre due recite al posto di Roman Lyulkin) ha tratteggiato uno Zio Bonzo temibile, con un vocione poderoso. Tutti, anche la protagonista Svetlana Aksenova, si sono segnalati per la recitazione molto accurata; “il grande impegno profuso nella realizzazione dell’opera” dichiarato dalla regista Chiara Muti , alla sua prima volta a Firenze, è evidente. La Muti ha un’idea di regia molto precisa: prosciugato il primo atto di tutto quel che fa colore locale (e anche un po’ della dolcezza del personaggio dell’adolescente Butterfly, che, benché ex-geisha, è un’innamorata candida e credula), compresi i fiori che compaiono solo quando l’illusa Butterfly prepara la stanza per il ritorno di Pinkerton, immagina una Butterfly «imprigionata tra la terra dei suoi avi e il mare, ossia l’uomo che ama e che poi la rigetta su quella stessa terra. Cio-Cio-San è come un’esule al confine del nulla, immersa in un paesaggio onirico di luci e pallidi colori»; un paesaggio scarno, più volte sommerso fino al proscenio dal mare in proiezione (scene di Leila Fteita, luci di Vincent Longuemare). Meno invasiva di quanto si potrebbe temere di primo acchito la trovata di mostrare Butterfly dedita all’alcool nel secondo atto.

Repliche domenica 12 dicembre ore 15.30; martedì 14 dicembre ore 20; venerdì 17 dicembre ore 20; lunedì 27 dicembre ore 20; biglietti da 15 a 160 euro in vendita senza sovraprezzo anche sul sito del Maggio

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