Firenze: colpo da un milione di euro in casa ex gioielliere. Tre arresti
FIRENZE – Tre uomini, padre e due figli, sono stati arrestati dalla polizia, su ordinanza del gip del Tribunale di Firenze, con l’accusa di aver compiuto una violenta rapina, lo scorso 24 febbraio, nel quartiere di Novoli, nell’abitazione di un ex gioielliere di 70 anni. Il bottino si aggirò intorno al milione di euro. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile fiorentina, che ha seguito le indagini sull’accaduto, quella sera almeno 4 persone, tutte travisate con un cappellino di lana e la maschera chirurgica, si appostarono sotto casa dell’anziano pronti ad entrare in azione.
Appena l’uomo rientrò nel suo appartamento, venne colto di sorpresa da dueche si erano spacciati per poliziotti, mostrando anche un falso distintivo. Nonostante il malcapitato avesse capito subito di non trovarsi di fronte a veri agenti, non ebbe neanche il tempo di reagire: in pochi attimi venne accerchiato da quattro persone che, dopo averlo immobilizzato e percosso, lo trascinarono con forza dentro la sua abitazione, strappandogli di mano le chiavi di casa.
Una volta entrati, i rapinatori andarono a colpo sicuro e aprino la cassaforte portando via il tesoretto che l’ex gioielliere custodiva tra le sue mura: 190.000 euro in contanti e svariati monili (tra i quali anche orologi) per un valore di circa 800.000 euro. Nella circostanza la vittima riportò anche delle evidenti lesioni, ovvero un trauma cranico facciale con 15 giorni di prognosi. Sulla base di quanto emerso, i quattro si sarebbero spostati senza telefonini al seguito, comunicando verosimilmente con delle ricetrasmittenti. In questo modo pensavano forse di rendersi irrintracciabili agli occhi degli delle forze di polizia, ma queste accortezze non sono state sufficienti. Subito dopo l’episodio, gli agenti della Sezione Reati contro il Patrimonio si sono messi infatti subito sulle tracce dei presunti rapinatori passando al setaccio migliaia di fotogrammi estrapolati dal sistema di videosorveglianza cittadino e riuscendo così ad individuare due autovetture che proprio la sera della rapina si erano spostate intorno al luogo del delitto in un orario compatibile con il colpo.
Gli investigatori hanno poi effettuato una serie di complessi accertamenti tecnici che, attraverso l’incrocio di elementi emersi nel corso dell’inchiesta, hanno consentito di individuare tre uomini, un padre con i suoi due figli, che avrebbero materialmente utilizzato quei mezzi. Durante le indagini preliminari i sospettati sono stati anche sottoposti ad una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha permesso di acquisire ulteriori elementi indiziari. Sono in corso ulteriori indagini per individuare il quarto componente del gruppo.
