Errori giudiziari: in 30 anni sono quasi 30.000, risarcimenti per quasi 900 milioni
ROMA – Dal 1991 al 31 dicembre 2020 le vittime di ingiusta detenzione e quelle di errori giudiziari in senso stretto sono state 29.659: in media, poco più di 988 l’anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri di 869.754.850 euro per una media appena superiore ai 28 milioni e 990mila euro l’anno. E’ quanto emerge dalle elaborazioni, su dati aggiornati al 31 dicembre 2020, dell’associazione ‘Errorigiudiziari.com’, che da anni approfondisce il fenomeno in Italia.
Nella maggior parte dei casi si tratta di coloro che sono finiti ingiustamente in custodia cautelare: dal 1992 al 31 dicembre 2020, si sono registrati 29.452 casi: in media, 1015 ogni anno. Il tutto, calcola l’associazione ‘Errorigiudiziari.com’, per una spesa che supera i 794 milioni e 771mila euro in indennizzi, per una media di
poco superiore ai 27.405.915 euro l’anno.
Nel 2020 i casi di ingiusta detenzione sono stati 750, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 36.958.648,64 euro. Un calo che, secondo l’associazione, potrebbe essere legato agli effetti della pandemia sull’attività giudiziaria.
L’associazione ha inoltre stilato una classifica delle città con i più alti importi in risarcimenti per ingiusta detenzione nel 2020: ai primi posti Reggio Calabria, Catanzaro e Palermo. Le prime tre città con più casi di innocenti risarciti per ingiusta detenzione nel 2020 sono invece Napoli, Reggio Calabria e Roma.
Il costo dei risarcimenti è sempre a carico della collettività, paga sempre Pantalone, mai il magistrato che sbaglia.