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Migranti: Save the chidren accusa l’Europa. Nel 2021 1.315 morti e dispersi nel Mediterraneo

Migranti
EPA/Hannah Wallace Bowman / Doctors Without Borders

ROMA – Sono oltre 1.315 i morti e i dispersi da gennaio ai primi di novembre di quest’anno nel Mediterraneo centrale nel tentativo di raggiungere l’Europa e 28.600 migranti intercettati in mare e riportati indietro dalla Guardia Costiera libica. Questa la fotografia scattata da Save the Children (su dati Oim) nella giornata internazionale per i diritti dei migranti.
Non possiamo girarci dall’altra parte davanti alle politiche disumane di un’Europa che ai suoi confini ignora le sofferenze di uomini, donne, bambine e bambini afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children.

Save the Children punta i riflettori su quei bambini morti travolti dalle acque mentre tentavano di attraversare un fiume tra la Croazia e la Slovenia o di fame e di freddo nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia, sui ragazzi e le ragazze, respinti decine di volte, in modo spesso brutale e illegale, nonostante la minore età, vittime e testimoni di atrocità lungo la rotta balcanica o detenuti e sottoposti a violenza in Bulgaria. Uomini, donne e bambini, fuggiti da guerre, conflitti, povertà estrema, nel miraggio di un futuro di pace, che hanno attraversato Paesi e continenti per trovare solo confini blindati da muri e fili spinati, tenuti lontani da cannoni ad acqua, granate stordenti e gas lacrimogeni. Sono solo rei di cercare un futuro possibile e di pace per sé e per i propri cari – prosegue Raffaella Milano -. Vogliamo dire con fermezza da che parte stiamo e cosa non vogliamo. Non vogliamo che la vita dei bambini e delle loro famiglie venga utilizzata come merce di scambio e non vogliamo neanche un’Europa dove violenze, abusi e morti siano considerati danni collaterali e dove la difesa di un confine abbia la prevalenza sulla protezione anche di un solo essere umano.

Ci saremmo stancati ormai di queste accuse e proclami di associazioi umanitarie chenon fanno niente di concreto per risoovere la situazione.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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