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Covid-19: Europa, chi corre e chi frena. L’Italia fa da battistrada

Dragsper
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi (C) e il ministro della Salute Roberto Speranza (D)
ANSA/Roberto Monaldo – POOL

BRUXELLES – Il giornale Euronews traccia un bilancio provvisorio delle strategie anticovid in Europa, nei principali Paesi, commentando che l’Italia sarebbe all’avanguardia.

FRANCIA – Nelle concitate sedute del loro parlamento i politici francesi si accaniscono sui distinguo legislativi per valutare l’obbligatorietà o meno del vaccino anti-covid-19 per coloro che frequentano ristoranti e trasporti pubblici. L’urgenza delle decisioni da prendere è data dai 332.000 nuovi casi di covid in un solo giorno. Intanto bisogna far fronte anche alle reazioni di una parte dell’opinione pubblica rispetto alle perentorie affermazioni del presidente Macron che si è scagliato contro i novax. Le parole di Macron: «Le parole del presidente della Repubblica mi sembrano ben lontane dalla rabbia di una stragrande maggioranza di francesi di fronte a questa scelta di opporsi al vaccino. Quando si parla con i francesi oggi, molti sostengono che coloro che scelgono di non vaccinarsi non dovrebbero nemmeno essere curati»: dichiara Gabriel Attal, portavoce del governo francese.

ITALIA – Anche l’Italia sta registrando un numero elevato d’infezioni dovute alla variante Omicron. Il governo ha adottato una misura che rende obbligatorie le vaccinazioni per gli over 50 mettendo il paese all’avanguardia in Europa nel reprimere chi si rifiuta di farsi la vaccinazione.

REGNO UNITO, alleggerimento delle misure di quarantena. La Gran Bretagna invece è in controtendenza con l’alleggerimento delle misure anti-covid in relazione ai test alla partenza e all’arrivo dagli scali nazionali fino all’addolcimento della quarantena all’arrivo che finisce appena ci si negativizza. Per i residenti in Inghilterra la quarantena può arrivare ad un massimo di tre settimane.

GERMANIA, paura della paralisi delle attività fondamentali. In Germania, per il timore di paralisi nelle attività lavorative importanti, si propone di accorciare i periodi di auto-isolamento. I vaccinati hanno facoltà di uscire dall’isolamento dopo l’infezione nel giro di soli cinque giorni quando il loro test PCR risulta negativo .

Come si vede da questa panoramica solo l’Italia promuove al massimo le vaccinazioni e mette all’angolo i no vax, impedendo loro di svolgere una vita normale. Gli altri Stati pensano anche all’economia e alle altre attività sacrificate e ci pensano 10 volte prima d’introdurre un obbligo vaccinale come quello sancito dal nostro governo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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