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Migranti: Msf, politica Biden fallimentare, espulsioni di massa e niente asilo

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(Photo by Orlando SIERRA / AFP)

NEW YORK – A un anno dall’insediamento di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti c’e’ delusione per speranze disattese e promesse non mantenute sul fronte dei migranti che arrivano dall’America centrale e meridionale per
cercare una vita migliore. Secondo Medici Senza Frontiere (MSF), espulsioni di massa e politiche di asilo fallimentari continuano a mettere a rischio decine di migliaia di migranti, mentre e’ in crescita il numero dei minori non accompagnati, bloccati in condizioni estremamente precarie al nord e al sud del Messico dove e’ in atto una nuova ondata di covid.
A fare un quadro della situazione e’ Silvia Dallatomasina, responsabile delle operazioni di MSF in Messico e America
Centrale. «Nella citta’ di Reynosa, a circa 200 metri dal ponte che porta a Hidalgo, in Texas, la maggior parte dei migranti e’ stata espulsa dagli Stati Uniti in base al ‘Titolo 42′, un provvedimento emesso a seguito della pandemia (istituito dall’amministrazione di Donald Trump ma recepito da Biden) che prevede l’espulsione di massa immediata per pretestuosi motivi di salute pubblica. Questa politica, in flagrante violazione della legge internazionale ed in vigore anche grazie al benestare del governo messicano, secondo MSF mette in pericolo la vita dei migranti, generando episodi di violenza preoccupanti. Secondo i dati dell’U.S. Immigration and Customs Enforcement, i voli di espulsione sono aumentati del 5% nel 2021 rispetto al 2020 verso 19 diversi paesi», ha spiegato Dallatomasina.

«Nei campi informali a Nuovo Laredo, Reynosa, Matamoros – ha proseguito – il “numero dei migranti e’ molto
difficile da stabilire perche’ il movimento delle persone che tentano di varcare la frontiera e sono poi deportate e’ rapido, ma parliamo di alcune decine di migliaia. Quello che abbiamo visto con i nostri occhi e’ un aumento del flusso migratorio – ha sottolineato – Nel 2021 secondo i dati della frontiera Usa ci sono stati oltre 1 milione di espulsi e deportati nei paesi di origine. All’inizio dell’anno con il cambio dell’amministrazione c’e’ stata la speranza di politiche piu’ umane, in realta’ questo non e’ avvenuto”. Inoltre c’e’ stato anche l’aumento del flusso dall’America del sud: la crisi sanitaria per il covid ma anche una crisi economica molto forte ha spinto un nuovo flusso attraverso Colombia e Panama verso il Messico e poi gli Usa. Ad esempio, quasi 100 haitiani sono passati alla frontiera tra
Colombia e Panama.»


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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