Omicidio Ciatti: Pm, processo va fatto in Italia, ci sono tutte le condizioni
ROMA – «Il processo contro Rassoul Bissoultanov si deve fare in Italia perché ci sono tutte le condizioni per dare giustizia a Niccolò Ciatti, ucciso con inaudita violenza. E’ un processo che dobbiamo allo Stato, a Niccolò Ciatti e alla sua famiglia». Con queste parole il pm di Roma Erminio Amelio ha ribadito in aula che spetta all’Italia la giurisdizione del procedimento per l’omicidio del 21enne di Scandicci, pestato a morte la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, dove si trovava in vacanza con un gruppo di amici.
Imputato davanti alla corte d’assise di Roma è il ceceno Rassoul Bissoultanov, estradato dalla Germania in Italia e scarcerato lo scorso 22 dicembre dopo che i giudici, accogliendo un’istanza dei difensori, hanno revocato la misura della custodia cautelare in carcere per un difetto di procedura.
«L’Italia ha la giurisdizione, altro che arresto illegittimo, sia chiaro a tutti, non siamo andati a prendere Bissoultanov di notte, ci è stato dato legalmente dalla Germania ed era legittimamente in Italia – ha sottolineato il pm davanti alla Corte di Assise presieduta da Antonella Capri – Altro che sequestro di persona, come sostiene la difesa. L’elezione di domicilio c’è e il processo si può celebrare’».
A sollevare la questione della giurisdizione sono stati i difensori del ceceno, i quali hanno spiegato che Bissoultanov non vuole sottrarsi al processo e che si troverebbe in Spagna, Paese dove è successo il fatto e che si è vista sottrarre la giurisdizione – sostengono i difensori – Il processo lì sarebbe iniziato se non fosse stato arrestato ed estradato in Italia». Sulla questione la Corte scioglierà la riserva nell’udienza fissata per il 17 marzo. «Non si può lasciare libero un assassino – ha detto Luigi Ciatti, padre di Niccolò – al termine dell’udienza – Questo è un assassino che ha ucciso mio figlio in discoteca, è una vergogna. Mi auguro ci sia coscienza da parte di questi giudici. Voglio giustizia, in Spagna in
quattro anni non sono stati capaci di fare un processo vero».
Il pm ha ragione di voler andare avanti, ma dovrebbe rifarsela con i suoi colleghi che, per un errore di procedura, hanno consentito la scarcerazione di Bissoultanov, ora uccel di bosco in Spagna, non con gli avvocati che ovviamente utilizzano tutti gli argomenti a loro favore.