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Magistratura: referendum Anm, no a riforme, no a sorteggio Csm, no a elezione maggioritaria

ROMA – Una conferma netta dell’indisponibilità della magistratura a qualsiasi tipo di riforma che diminuisca le sue prerogative, o meglio i suoi privilegi viene dal recente referendum lanciato da Anm fra i suoi isc ritti, al quale ha partecipato solo poco più della metà, un mezzo floèp. Comunque il risultato del referendum consultivo è stato inequivocabile, no al sorteggio come strumento per scegliere i candidati del Csm e bocciatura del sistema elettorale maggioritario per l’elezione dei consiglieri togati, opzione prevista, sia pure con dei correttivi, dalla riforma della ministra Cartabia.

Contro il sorteggio sono stati 2.470 i voti espressi a fronte di 1.787 favorevoli. Per quanto riguarda invece il sistema elettorale, la maggioranza schiacciante ha scelto il proporzionale: 3.189 i voti favorevoli a fronte di 745 a sostegno del maggioritario.
Il referendum è’ stato comunque un flop dal punto di vista della partecipazione. Al quesito sul sistema elettorale su 7.822 elettori hanno votato solo in 4.091 per un’affluenza del 51,97%. E’ andata poco meglio al quesito sul sorteggio, dove i votanti sono stati 4.275, per un ‘affluenza pari al 54,31%.

Unicost, la corrente dei magistrati non di sinistra sottolinea il dato dei 1.787 voti favorevoli al sorteggio: «Il dato che 1.700 magistrati hanno votato per il sorteggio temperato deve indurre ad una riflessione. Si tratta senza dubbio di un voto che esprime insoddisfazione nei confronti dell’azione consiliare da parte del corpo elettorale, che va letto però unitamente al dato schiacciante a favore di un sistema elettorale di ispirazione proporzionale». Lo afferma la presidente di Unicost Rossella Marro.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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