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Quirinale con Mattarella, poi Sanremo con Amadeus: Italia distratta per non pensare al Covid

Amadeus a Sanremo
EPA/RICCARDO DALLE LUCHE

Una volta c’era il calcio, che oggi è diventato complicato e viziato anche per via di un mercato che disgusta e non appassiona. Allora l’Italia, per non pensare al Covid – vero flagello della salute e dell’economia – si è inventata altre distrazioni. Perfino lo spettacolo poco edificante della politica per l’elezione del nuovo Capo dello Statp. Secondo il sondaggista Nicola Piepoli, la popolarità dei leader di partito, che hanno fatto una pessima figura nella partita del Quirinale, non è diminuita per una semplice ragione: perché così la gente pensa al Quirinale, pensa a Draghi e non pensa al Covid. E pensare a qualcosa di diverso, per le persone è una liberazione. Come sarà una liberazione, fra qualche giorno, pensare a Sanremo.

DRAGHI – La gente si distrae dal problema assillante che è il Covid: non ne parla più. Risultato? Il Covid, col green pass, le mascherine e le quarantene, finisce in secondo piano. Perché il Covid è un fatto psicologico. Ed ecco che, da italiano, oltre che da fiorentino col gusto dell’iperbole, sono quasi portato a ringraziare per l’attuale can can. Più confusione i politici fanno, meglio è per la gente: per l’Italia. Dunque, secondo me, e soprattutto stando alle considerazioni di un sondaggista navigato come Piepoli, non c’è un leader che stia perdendo popolarità, neanche per idea. Hanno bucato il video: non ci sono vinti, nè vincitori. E intimamente non sono felicissimi nemmeno coloro che continueranno ad essere al vertice: Mattarella non è contento di restare al Quirinale; Mario Draghi non aveva come obiettivo la permanenza a Palazzo Chigi. Magari può sperare nelle dimissioni di Mattarella, una volta conclusa la legislatura, per trasferirsi a sua volta al Quirinale. I leader politici non sono contenti: nè Salvini, nè Letta, nè Conte. Forse è più soddisfatto Renzi, che si era defilato dalla bagarre. Per il resto, tranne i peones che non gtorneranno in Parlamento, e che hanno guadagnato altri mesi di dorata prebenda, sono tutti sorrisi di circostanza. Ma non è finita: rieletto Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, ci sarà Sanremo, per un’altra settimana di liberazione dal Covid. Cioè due settimane liberi dal Covid: quindi grazie onorevoli.

SANREMO – Il gradimento? La popolarità dei leader di partito, al pari di quella di Draghi, salirà insieme ai ministri che saranno riconfermati nel governo. Potrà restare danneggiato qualcuno, se ci sarà il rimpasto, ma in linea generale cresceranno tutti. Anche perchè, nonostante qualche mal di pancia, soprattutto in chi, come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, avrebbe voluto elezioni subito per guadagnare dalla sua scelta di stare da sola all’opposizione, l’Europa e il mondo applaudono. E i mercati, da lunedì, dovrebbero premiare la stabilità italiana. Biden, Ursula von der Leyen e Macron hanno già inviato i messaggi di congratulazioni. Il problema? Draghi dovrà fare scelte pesanti (riforma delle pensioni, della giustizia, del fisco), ma senza la preoccupazione di mediare, perchè dalle otto votazioni per il Quirinale chi esce rafforzato è lui. Che avrà, come sempre, l’appoggio di Mattarella. Ci saranno nuovi dibattiti, verbosi e noiosi? Niente paura: da martedì 1 febbraio arriverà Amadeus con il Festival di Sanremo. E per la seconda settimana di fila parleremo meno dei problemi veri, e perfino di Vlahovic, presi come saremo a criticare le canzoni (negli ultimi anni quasi nessuna è riuscita a piacermi veramente) e stupirci delle scollature di Ornella Muti (guarda un po’, alla sua età…) e della sempreverde Sabrina Ferilli. Importante è non pensare al covid, al green pass e ai bus a scartamento ridotto: perchè gli autisti sono in quarantena. O in sciopero.


Sandro Bennucci

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