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Sanremo: Mahmood, Elisa e Gianni Morandi sul nuovo podio. Drusilla Foer regina. L’orazione civile di Saviano

Il monologo di Drusilla Foer
(Foto ANSA)

SANREMO – L’eleganza e la tagliente ironia di Drusilla Foer, il monologo contro la mafia di Roberto Saviano, ma soprattutto la bellezza di non poche delle 25 canzoni in gara, che stanno rendendo questo Festival di Sanremo uno dei più grandi successi degli ultimi anni. Ecco gli ingredienti della terza serata della kermesse. Che vede la nuova classifica, come nella serata inaugurale, con Mahmood & Blanco al primo posto. Poi Elisa seconda e Gianni Morandi sul terzo gradino del podio. Una classifica determinata dal voto sui 25 Big della giuria demoscopica (gestita per il quarto anno consecutivo da Noto Sondaggi, come la giuria della Sala Stampa), che ha pesato per il 50%, e dal televoto, che ha pesato per l’altro 50%. Al quarto Irama, al quinto Sangiovanni, al sesto Emma, al settimo Massimo Ranieri, all’ottavo Fabrizio Moro, al non La Rappresentante di Lista, al decimo Dargen D’Amico. A seguire, in ordine di classifica: Michele Bravi, Ditonellapiaga e Rettore, Aka7even, Achille Lauro e Harlem Gospel Choir, Noemi, Rkomi, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni, Yuman, Ana Mena e Tananai

Standing ovation per Mattarella. Ed ora via in diretta, con la cronaca della terza serata. Il Festival rende omaggio al presidente Mattarella che oggi ha giurato per il mandato bis. «Buon lavoro, presidente – ha detto Amadeus -, per esprimere la gratitudine e l’affetto che proviamo.Lei è stato un punto di riferimento e lo è stato anche oggi quando ha ricordato l’importanza della cultura, delle arti, del teatro, cinema e musica. Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell’ultimo leggendario concerto di Mina. E allora ecco ‘Grande grande grande’ che è quello che pensiamo di lei».

La vetrina del festival di Sanremo ospita questa sera Elisa Balsamo, campionessa del mondo di ciclismo su strada, che regala ad Amadeus la maglia con cui ha vinto il campionato del mondo.

Supera brillantemente la prova della scala e poi gioca con Amadeus sul palco: Drusilla Foer è la co-conduttrice della terza serata del festival. Prende il microfono e prova a cantare: «Senta coso, senta Amedeo, sono una grande interprete, voglio cantare, se ne vada. Cosa dovrei fare? Co-presentare con lei tutta la sera? Ma è un inferno, lei è pazzo, lei mi fa fare la valletta. Se l’avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato». Poi si rivolge al direttore di Rai1 seduto in platea: «Coletta, lei non può fare nulla, nemmeno se le dò dei bacini?».

Drusilla Foer e Amadeus_Sanremo 2022
ANSA/ETTORE FERRARI
Standing ovation del pubblico dell’Ariston per Cesare Cremonini, superospite e per la prima volta al Festival di Sanremo al quale non ha mai partecipato neanche in gara in oltre 20 anni di carriera, partita come frontman dei Lunapop. Cremonini ha portato un medley con Nessuno vuole essere Robin, Marmellata 25, Logico, La nuova stella di Broadway e Poetica. Poi propone il nuovo singolo La ragazza del futuro. Il pubblico è tutto in piedi per lui e si scatena a ballare quando lo show culmina con 50 Special.
Cesare Cremonini_Sanremo 2022
ANSA/ETTORE FERRARI

Orchestrali e coristi con gli occhiali da sole: si prestano al gioco mentre Dargen D’Amico trascina l’Ariston al ritmo della sua Dove si balla. E Michele Bravi ha salutato sul palco dell’Ariston Drusilla Foer, commossa dalla sue parole, prima di esibirsi: «Sono proprio contento che sei qui. La tua presenza racconta la meritocrazia». E’ standing ovation del pubblico del teatro Ariston per Gianni Morandi. Quando termina la sua esibizione sulla canzone in gara a Sanremo ‘Apri tutte le porte’, gli spettatori in platea e in galleria si alzano in piedi ad applaudire.

La seconda uscita di Drusilla, nei panni di Zorro, le consente di giocare con l’idea del personaggio ‘en travesti’: «Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicché mi sono travestita. Gli uomini con il naso piccolo sono come le Ferrari senza volante secondo me», dice l’attrice, personaggio creato da Gianluca Gori, rivolgendosi ad Amadeus mentre si sfila cappello, maschera e mantello. «Che fa, si spoglia completamente?», chiede il conduttore. «Farei delle grandi sorprese», la risposta sul filo dell’ironia.

E poi ancora:tutti in piedi al teatro Ariston per le vittime delle stragi di Capaci e Via d’Amelio. Mentre Amadeus elenca i loro nomi sul palco di Sanremo, a partire da quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il pubblico si alza in piedi ad applaudirel’ingresso di Roberto Saviano, ospite del Festival per commemorare le vittime di mafia.

Amadeus inciampa su una ragazza dell’orchestra di Sanremo mentre fa una gag con Drusilla Foer portando in mano una tazzina di caffè. «Meno male che era vuota», dice il conduttore e direttore artistico del Festival sorridendo mentre si aggrappa al leggio cercando di non cadere.

Sul palco dell’Ariston a Sanremo ancheMartina Pigliapoco, la carabiniera che a ottobre 2021 ha salvato una donna dal suicidio che voleva gettarsi nel vuoto da un ponte tibetano, a Perarolo in Veneto. Dopo un colloquio di tre ore sospese a centinaia di metri convinse la donna a desistere.

Prima della classifica, ecco il monologo di Drusilla Foer: «S’è fatta una certa, son stata bene mi son divertita ma a quest’ora…». Scherza così Drusilla Foer sul palco dell’Ariston, facendo finta di andare via con gli abiti. Ma Amadeus la ferma e le chiede un gran finale. «Ma che fare? Si chiede l’attrice. Cantare, mi ha fatto passare la voglia. Ci sono tanti temi che sono importanti, ma non è che a quest’ora Drusilla Foer può parlare di integrazione, fluidità, diversità. Tra l’altro già la parola diversità non mi piace, diverso da cosa? Le parole sono come le amanti, quando non funzionano più vanno cambiate subito. Ho cercato una parola per sostituirla e ne ho trovata una convincente: unicità. È una parola che mi piace e piace a tutti, tutti noi notiamo l’unicità dell’altro e pensiamo di essere unici. Ma è necessario capire di che cosa sia composta la nostra unicità.Bisogna avere responsabilità della propria forza, avere cura delle cose belle. E non è facile così, figuriamoci con le cose brutte, come le proprie paure. Non è facile convivere con la nostra unicità. Allora dobbiamo sollevare tutte le cose che ci abitano, quelle belle e quelle brutte, e portarle in alto. E gridiamo ‘che bellezza! Tutte queste cose sono io’. E sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità. E sarà anche più probabile allora aprirsi all’unicità dell’altro». Nel finale, commuovendosi, chiede al pubblico: «Date un senso alla mia presenza su questo palco, e tentiamo insieme il più grande atto rivoluzionario che si possa fare oggi, che è l’ascoto, l’ascolto degli altri, dell’unicità, confrontiamoci gentilmente, anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni.Facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci della prigionia dell’immobilità, è orrendo».


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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