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Papa Francesco in Tv da Fazio: “Da piccolo volevo fare il macellaio. Non sono un santo. Giocate con i figli. Migranti: Ue intervenga”

Papa Francesco in diretta con Fabio Fazio a Che tempo che fa

ROMA – E’ naturale, per Papa Francesco, andare di notte a benedire un negozio di dischi di alcuni vecchi amici e venire sorpreso da un giornalista che diffonde la notizia. E’ normale aver ballato il tango, da ragazzo, in Argentina, perchè tutti gli argentini ballano il tango. E non è sconveniente, per un Papa, rompere un tabù e collegarsi in diretta con il talk show di Fabio Fazio, su Rai3, Che tempo che fa. E’ accaduto stasera, 6 febbraio 2022. Un evento per il mondo della comunicazione di cui voglio fare il cronista. Papa Francesco comincia così: “Ci sono lager nella Libia, dobbiamo pensare alla politica migratoria e l’Europa deve farlo insieme, l’Unione europea deve mettersi d’accordo” evitando che l’onere ricada solo su alcuni Paesi come l’Italia e la Spagna.

MACELLAIO – Quindi via, anche con pezzi di vita privata, raramente emersi: “Se mi sento solo o ho degli amici? Sì ho degli amici che mi aiutano e conoscono la mia vita come uno normale, come un uomo comune, mi piace stare con gli amici qualche volta e raccontare cose mie e ascoltare le loro. Ho bisogno degli amici. Per questo non sono andato ad abitare nell’appartamento pontificio. La prima cosa che volevo fare era il macellaio, perché aveva una busta dove metteva tanti soldi, da questo si capisce la radice genovese della mia famiglia. Poi mi piaceva la chimica, preparavo l’esame per entrare a Medicina quando è arrivata la vocazione. Lo studio della chimica mi ha sedotto tanto. La televisione? Sì è vero che non la guardo perché il Signore me lo chiedeva. Ho guardato solo eventi come elezioni dei Presidenti, incidenti aerei, Torri gemelle”.

MADRE TERRA – E sull’egoismo umano che tutto distrugge: “Ci manca il toccare le miserie e il toccarle ci porta all’eroicità, penso a medici e infermieri hanno toccato il male durante la pandemia e hanno scelto di stare lì. Il tatto è il senso più pieno. Toccare è farsi carico dell’altro. Dobbiamo prenderci carico della Madre Terra: i pescatori di San Benedetto del Tronto venuti da me hanno trovato una volta tonnellate di plastica e hanno ripulito quel tratto di mare. Buttare la plastica in mare è criminale, uccide la terra, dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

IL CORPO DELLE IMPIEGATE – I problemi quotidiani? Ecco il pensiero del Papa: “Nella società vediamo quante volte si guardano gi altri dall’alto in basso per dominarli, sottometterli e non per aiutarli a rialzarsi. Penso soltanto a una storia triste, ma di tuti i giorni, a quelle impiegate che devono pagare col proprio corpo la stabilità lavorativa, perché il suo capo la guarda dall’alto in basso ma per dominarla, un esempio ma di tutti i giorni. Invece solo è lecito questo gesto per fare questo, a rischio di cadere io: ma è un gesto nobile, alzati fratello, alzati sorella, un altro sguardo non è lecito perché sarebbe di dominazione”

UOMO NON SANTO – E’ finito Sanremo ieri, ma questo passaggio del Papa da Fazio va venire in mente “sono una donna, non sono una santa” di Rosanna Fratello. Infatti dice: “I papi di prima erano santi, io non me la cavo, non sono tanto santo. Non sarei onesto se dicessi che sopporto tanto. No, io sopporto come gli altri e non sono solo: ho tante persone che mi aiutano. I vescovi, la Chiesa tutta. Non sono campione di sollevamento pesi, sopporto come tutte le altre persone. Per questo ho bisogno dei rapporti umani, e per questo non sono andato negli appartamenti vaticani: perchè l’amicizia mi fa forza, e ne ho bisogno, non ne ho tanti amici, sono pochi, ma sono veri”.

TV E FIGLI – Il suo rapporto con la televisione? Risposta secca: “Non condanno la tv, ma non la guardo da tanti anni”. Poi diventa molto serio e affronta un tema fondamentale: “Serve vicinanza con i figli: quando si confessano coppie giovani o parlo con loro chiedo sempre: ‘tu giochi con i tuoi figli?’ A volte sento risposte dolorose: ‘Padre, quando esco dormono e quando torno pure’. Questa è la società crudele che allontana genitori dai figli. Anche quando i figli fanno qualche scivolata, anche da grandi, bisogna essere loro vicini, bisogna parlare ai figli. I genitori che non sono vicini non operano bene, devono essere quasi complici dei figli, quella complicità che permette di crescere insieme padri e figli. Una domanda a cui mai sono riuscito a rispondere è ‘perche soffrono i bambini?’ Non ho risposte a questo. Non c’è risposta. Lui è forte nell’amore, l’odio la distruzione è nelle mani di un altro. Nel rapporto di Dio col Figlio potremmo vedere cosa c’è nel cuore di Dio quando accadono queste cose. Gesù mai ha dialogato col diavolo: o lo caccia o gli risponde con la Bibbia, questo vale per tutte le tentazioni. Alla domanda perchè soffrono i bambini trovo solo la risposta: soffrire con loro. In questo ha ragione Dostoevskij”.

CHIESA – “Oggi il male della Chiesa piu grande è la mondanità spirituale, è una chiesa mondana. Questa mondanità spirituale fa crescere il clericalismo, una cosa brutta, una perversione della Chiesa, che porta a posizioni ideologicamente rigide. Così l’ideologia prende il posto del Vangelo. Dobbiamo tornare al centro, Il Verbo si è fatto Carne. Lì c’è il futuro della Chiesa”,




Sandro Bennucci

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