Scontri studenti – Polizia: Lamorgese, c’era una regia dietro gli incidenti, la magistratura accerterà responsabilità
ROMA – E’ inaccettabile la morte di Lorenzo Parelli, comincia così l’informativa urgente al Senato del ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, in merito ai fatti occorsi in occasione delle recenti manifestazioni di studenti, relative alla morte del giovane stagista. Poi Lamorgese entra nel merito di quanto avvenuto nelle piazze a partire dal 21 gennaio scorso.
Negli scontri di Torino “c’è stata la regia dei militanti di Askatasuna: 13 sui 17 denunciati per vari reati sono noti attivisti del centro sociale mentre altri 4, esponenti dei vari collettivi studenteschi”. E poi, parlando invece della capitale: “In merito alla manifestazione di Roma, nonostante più di un tentativo di mediazione messo in atto, l’intenzione era di arrivare allo scontro”. Questo – racconta il ministro, fornendo i particolari dello schieramento in campo delle forze dell’ordine e le persone convenute al presidio di piazza, “a fronte del valore occorre riconoscere non solo al diritto a manifestare, ma ad un segno di vitalità delle nuove generazioni: è indubitabile – dice – che queste proteste giovanili, esprimano anche una voglia di partecipazione da parte di un mondo che ha sofferto particolarmente l’isolamento”.
Riguardo la manifestazione avvenuta a Milano, il ministro puntualizza: “Era stata preannunciata in forma di presidio statico con 100 persone ma in realtà erano 300: un’ora dopo l’inizio della manifestazione – continua – un corteo si è spostato verso la sede di Assolombarda dove 50 manifestanti cercavano di aprirsi un varco, entrando in contatto con la polizia: con lancio di uova e accensione di fumogeni”. E’ stato il protrarsi di questo “a portare a due brevi azioni di alleggerimento”. Così la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in Aula al Senato in merito agli scontri in piazza con gli studenti in occasione delle manifestazioni dopo la morte di Lorenzo Parelli.
Le tensioni del 28 Gennaio a Roma. “Gli inquirenti potranno accertare la dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità: anche da parte degli operatori di polizia”. Così la ministra dell’Interno Lamorgese: il riferimento è soprattutto agli scontri avvenuti lo scorso 28 gennaio a Roma: “Chi è chiamato ad esercitare le responsabilità istituzionali ed operative per la sicurezza pubblica, deve riflettere a fondo quando si verificano fatti incresciosi come quelli del 28 gennaio, che hanno causato danni a persone estranee al gruppo dei facinorosi. La via maestra è il confronto”. Ed annuncia che all’autorità giudiziaria “è stata messa a disposizione l’intera documentazione visiva, per individuare ogni responsabilità: comprese quelle eventualmente riconducibili agli operatori di polizia”.
Il ministro conferma che continueranno ad essere usate le “body cam”. “Le body cam di cui recentemente sono state fornite le forze dell’ordine verranno usate dagli operatori nel pieno rispetto delle direttive impartite dal garante della privacy: che ne ha definito le regole di utilizzo e di cancellazione – aggiunge il ministro – credo si tratti di un passo importante destinato a rinsaldare ulteriormente i sentimenti di fiducia e affetto che legano i cittadini e le forze di polizia”. Chi ai diversi livelli è chiamato a esercitare responsabilità istituzionali od operative connesse alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica, deve riflettere a fondo quando, in questo difficile lavoro, si verificano fatti incresciosi come quelli che il 28 gennaio scorso hanno causato conseguenze a danno di alcuni giovani studenti, estranei ai gruppi di facinorosi presenti nelle piazze e tuttavia rimasti coinvolti nei tafferugli”.
Il 4 febbraio scorso nelle stesse città interessate dalle manifestazioni del 28 gennaio scorso e in altre realtà italiane le manifestazioni studentesche si sono svolte senza generare criticità raffrontabili con quelle su cui oggi ho riferito – ha proseguito Lamorgese – Al conseguimento di questo risultato si è giunti grazie a una moderazione del livello di protesta e sia in virtù di un più intenso dialogo tra la componente studentesca e le autorità preposte alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.