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Speranza frena sull’abolizione del green pass, ma annuncia riforma medicina territoriale

Super Green Pass
Green Pass .ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA – Il dibattito sull’abolizione del green pass resta all’ordine del giorno e aumentano sempre più coloro che chiedono a Speranza un veloce passo indietro. Ma il ministro delle chiusure e dei vaccini fredda i sacri bollori: “la pandemia non è magicamente evaporata, ci siamo ancora dentro”, avverte. E i 70.852 contagi e 388 morti di ieri sembrerebbero dargli ragione. Ma i numeri, si sa, dipende da come li si legge. Così, nel -30% dei casi rispetto a sette giorni fa e nel progressivo svuotamento dei reparti Covid, c’è chi vede una spinta a abolire il Green Pass rafforzato, che da ieri serve per andare al lavoro se si hanno più di 50 anni. Il fronte abrogazionista si allarga di giorno in giorno e la proposta di mandare in soffitta il super certificato già il 31 marzo raccoglie sempre più proseliti anche dentro il governo. Il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, è tra i primi ad essersi schierato per l’abrogazione dell’obbligo, se non subito almeno dal 1° aprile. Anche perché molti turisti di Paesi che il Green Pass lo hanno già cestinato si tengono alla larga dal nostro, dove per sedersi a un ristorante o andare a visitare un museo è chiesto loro di fare un tampone rapido ogni due giorni. Che non è proprio il massimo per godersi una vacanza in relax. Ma ieri allo scoperto è venuto fuori anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha parlato di «scenario possibile» riferendosi alla eliminazione del Green Pass per fine marzo, quando scadrà lo stato di emergenza.

Anche la politica si fa sentire, e dall’opposizione Giorgia Meloni ha assicurato che FdI «continuerà a battersi contro questo Green Pass discriminatorio e inutile». Speranza è restio ad accelerare sul superamento degli obblighi, anche se i suoi esperti più di un dubbio in merito all’efficacia del Green Pass dal punto di vista del contrasto alla diffusione del virus lo hanno espresso, visto che Omicron contagia alla grande anche i vaccinati. E anche la spinta verso la vaccinazione della popolazione adulta si è oramai esaurita. La fronda anti Green Pass cresce anche fra i grillini, come è emerso ieri in un tumultuoso confronto tra deputati.

Intanto Speranza in audizione alla Camera annuncia la grande riforma della medicina territoriale, che porrà al centro le Case di comunità, aperte tutto il giorno sette giorni su sette per evitare il ricorso improprio all’ospedale e lo stanziamento di un miliardo per la telemedicina. Resta da capire se i medici di famiglia, che nelle nuove strutture dovranno lavorare, passeranno alle dipendenze delle Regioni, come chiedono i governatori, sempre più avidi di potere, o resteranno liberi professionisti ma con 38 ore di lavoro settimanali obbligatorie come propone il ministro


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Ezzelino da Montepulico


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