Schedatura dei novax over50: multe ancora non partono, procedura complicata, manca ok garante privacy
ROMA – Nonostante gli annunci, le minacce, gli avvertimenti del governo, e in particolare del ministro Speranza, la schedatura e le multe per i Novax over50 che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale imposto da Draghi non sono partite e non dovrebbero partire per intralci burocratici che potevano ampiamente essere previsti. ma la fretta di imporre la vaccinazione ai renitenti era tale che il governo è partito praticamente al buio e ancora arranca per la pratica attuazione delle procedure.
A bloccare il meccanismo è la mancanza dell’elenco di chi andrebbe multato. Il Garante della privacy, infatti, non ha ancora valutato se è legittimo che questi elenchi di No Vax possano essere resi accessibili ad altri soggetti. E così, Sogei, la società informatica che ha il compito di incrociare i dati e inviare l’elenco al ministero della Salute, non si è mossa. Senza l’elenco di chi non si è vaccinato l’Agenzia delle Entrate, deputata ad irrogare la multa da 100 euro, non può fare nulla.
L’iter burocratico, una volta partito, sarebbe comunque lungo: prima della sanzione, l’Agenzia invia un avvertimento, che dà 10 giorni di tempo al cittadino per mostrare eventuali giustificazioni alla sua non vaccinazione; solo in seguito parte la multa vera e propria. Il destinatario, però, ha il diritto di fare ricorso, allungando così i tempi del pagamento. Alla luce di tutto questo, se nelle prossime settimane il nodo privacy verrà sciolto e tutto l’iter burocratico riuscirà a mettersi in modo, è decisamente realistico immaginare che molte multe potranno arrivare ai destinatari quando il termine dell’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50 che devono accedere ai luoghi di lavoro sarà venuto meno, oltre il 15 giugno, Ennesimo flop dell’organizzazione governativa, Speranza rifletta.