Scuola: cortei degli studenti in 40 città, anche a Firenze. Sfida a Lamorgese
ROMA – Dopo l’ultima morte di uno studente che partecipava al progetto scuola-lavoro gli studenti tornano in piazza, sfidando il ministro Lamorgese. Un corteo è in atto anche a Firenze (vedi foto sopra). “Gli studenti oggi saranno di nuovo in piazza in oltre 40 città in Italia perché il movimento studentesco vuole rilanciare la sua mobilitazione che non è stata ascoltata fino a questo momento e ha ricevuto una risposta di chiusura. Riteniamo che non si possa tornare indietro dopo quello che è successo di tragico in queste ultime settimane in Italia”. Lo dice all’Adnkronos Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della gioventù comunista, in piazza Vittorio a Roma, dove sta per cominciare la protesta degli studenti. Il movimento ha lanciato per oggi una mobilitazione a livello nazionale.
“Speravamo che non dovesse mai succedere qualcosa del genere – sottolinea riferendosi ai due giovani morti nelle ultime settimane – ma ci sono stati tanti incidenti in alternanza scuola-lavoro e adesso il movimento degli studenti non ce la fa più e pensa che si debba cancellare questo sistema fatto di sfruttamento e mancanza di sicurezza e di nulla di formativo”.
Spiegando le ragioni della protesta Lang aggiunge: “A questo si aggiunge sicuramente il tema di una maturità cambiata come al solito all’ultimo momento e anche la gestione complessiva del rientro a
scuola, la condizione dell’edilizia scolastica e il fatto che dopo due anni di pandemia si è fatto un rientro dalle vacanze che ha portato centinaia di contagi e non c’è stato un investimento nemmeno su sistemi minimi di areazione, sulla sicurezza e sul personale docente. I finanziamenti per la scuola, che nel Pnrr ci sono, vanno solamente nella direzione dell’alternanza scuola lavoro e chiaramente gli studenti rimarranno in mobilitazione finché non ci sarà una risposta su questo punto. Se non si riesce a conquistare qualche cosa dal punto di vista delle sicurezza o sulla possibilità di scegliere sui piani è meglio abolire
l’alternanza scuola-lavoro, di certo non si può continuare così e a queste condizioni”, conclude.