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Ucraina: Ue decide prime sanzioni contro la Russia. Riunione dei ministri degli esteri

BRUXELLES – Dopo l’annuncio di Putin sul riconoscimento del Donbass sono sempre più incalzanti gli sviluppi e le reazioni internazionali, anche sul terreno, sebbene Mosca abbia specificato che «non si prepara per il momento» a schierare forze militari nell’Ucraina orientale. Una riunione straordinaria della commissione Nato-Ucraina si è tenuta a Bruxelles, mentre, secondo Sky News, l’Ungheria dispiegherà truppe vicino al confine ucraino.
«È un momento particolarmente pericoloso per l’Ue. La Russia ha messo in campo una chiara escalation, questi sviluppi seguono chiaramente l’agenda del Cremlino sin dal 2008 e dal 2014. Di fronte a questa situazione gli europei, con una riposta rapida, in 24 ore, hanno raggiunto un accordo unanime per un pacchetto di sanzioni» che presenterò al consiglio. «È un pacchetto che danneggerà la Russia». Lo dice l’Alto Rappresentante Ue della Politica Estera Josep Borrell al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri europei.
Sul fronte delle possibili sanzioni alla Russia, il Regno Unito ne ha annunciate contro 5 banche russe e per congelare tutti gli asset britannici di alcuni noti oligarchi considerati vicini al presidente Vladimir Putin e il primo ministro Boris Johnson, intervenendo a Wastminster, ha bollato come «provocatorie e false» le affermazioni su Putin a sostegno del riconoscimento delle regioni separatiste del Donbass. Johnson ha d’altro canto affermato che la Gran Bretagna valuta le ulteriori richieste di sostegno militare di tipo difensivo arrivate dall’Ucraina. Intanto l’Unione europea specifica che fra gli obiettivi delle sanzioni a cui lavora è inclusa «la capacità del governo e dello Stato russo di accedere a capitali, mercati finanziari e servizi dell’Ue per limitare il finanziamento delle politiche aggressive» di Mosca.
L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, ha nel frattempo invitato tutti gli Stati non europei «a non dare seguito alla decisione illegale di Mosca riconoscendo le repubbliche auto-proclamate». «Temiamo che la Russia usi il riconoscimento delle due repubbliche auto-proclamate come pretesto per ulteriori azioni militari contro l’Ucraina».

In mattinata la prima a dare un segnale forte era stata la Germania, cedendo, almeno temporaneamente, su uno dei progetti sui quali ha più interessi economici: il gasdotto Nord Stream 2. È stato lo stesso cancelliere Olaf Scholz ad annunciare il congelamento dell’autorizzazione della rete, non ancora in funzione, che collega la Russia alla Germania. Un messaggio a Mosca ma anche ai 27 che rischiano una spaccatura proprio per gli interessi incrociati sui paletti da mettere alla Russia. Subito il plauso della Casa Bianca, mentre si attende che l’amministrazione Biden annuncerà nelle prossime ore le sue misure.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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