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Covid: alcuni cani da rilevamento lo scoprono meglio dei tamponi. Uno studio italiano

ROMA – Grazie a uno studio che parla italiano, è stato scoperto che esiste un modo per rilevare il virus prima di effettuare un test, a casa o in farmacia. Alcune recenti ricerche scientifiche pubblicate su prestigiose riviste internazionali hanno dimostrato che i cani da rilevamento sono in grado di riconoscere campioni di sudore ascellare prelevati da soggetti positivi al Sars-Cov-2 con sensibilità e specificità comparabili a quella dei migliori test rapidi.
Un progetto coordinato dall’Università Politecnica delle Marche ha dimostrato che i cani sono in grado di rilevare il Covid, con una sicurezza quasi assoluta. Il primo studio scientifico multicentrico, e italiano, si chiama “C19-screendog” ed è stato condotto su cani da rilevamento nello screening diretto su persona del Covid. Obiettivo del progetto è validare un protocollo per l’addestramento di cani specializzati nel rilevamento di soggetti positivi al Covid e dimostrare che i cani, preparati da cinofili esperti, possono rappresentare un valido sistema di screening diretto su persona, senza ricorrere al prelievo di campioni biologici da far annusare, con specificità e sensibilità comparabile a quella dei tamponi rapidi. in 5 mesi sono stati testati 1251 soggetti, tra vaccinati e non, di cui 206 positivi. I risultati ottenuti sono sorprendenti, e ben al di sopra delle aspettative. Lo studio ha mostrato una sensibilità dei cani specializzati al rilevamento del Covid tra il 98 e il 100%, addirittura maggiore rispetto ai test antigenici rapidi, che hanno una sensibilità minore, che va dall’87 al 98%.
Questo è il primo studio in Italia, probabilmente anche a livello internazionale, in cui la validazione del test di screening con i cani da rilevamento è stata eseguita direttamente su persona, quindi senza l’ausilio della raccolta del campione di sudore, su una coorte numerosa di soggetti (1.251), per i quali sono stati collezionati dati clinici – sintomatologia, stato vaccinale per il Covid, sesso, età, malattie pregresse o in atto, trattamenti farmacologici, contatti con persone positive… – e in cui la segnalazione dei cani è stata incrociata con il referto del test molecolare effettuato nello stesso giorno.

Per esperienza familiare posso confermare l’affidabilità dello studio. Il cane che vedete in foto appartiene ai miei nipoti e ha fiutato con precisione infallibile la positività o la negatività al Covid, poi confermata dal tampone molecolare.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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