Telefonata Putin-Macron, il presidente russo ribadisce i suoi obiettivi, ma nega attacchi a centrali nucleari
PARIGI – Nella ennesima telefonata con Emmanuel Macron, durata un’ora e 45 minuti, secondo
quanto riferisce l’Eliseo, Vladimir Putin ha accusato Kiev di non permettere l’evacuazione della popolazione civile dalle città. Lo ha reso noto il Cremlino, specificando che “Putin ha richiamato l’attenzione sul fatto che Kiev non rispetta ancora gli accordi raggiunti su una questione umanitaria così grave”. “In particolare nonostante il cessate il fuoco annunciato il 5 marzo dalla parte russa per l’uscita di civili e cittadini stranieri da Mariupol e Volnovakha – prosegue la nota – i nazionalisti ucraini non hanno consentito l’evacuazione da queste città e la pausa delle ostilità è stata nuovamente utilizzata solo per rafforzare le forze e i mezzi nelle loro posizioni”.
Il presidente russo ha però affermato di essere “pronto a rispettare le norme dell’Aiea sulla protezione delle centrali nucleari”. Nella telefonata Putin ha detto a Macron – che ha posto la questione della sicurezza delle centrali nucleari al primo posto del colloquio di oggi – che “non e’ sua intenzione
procedere ad attacchi contro le centrali” in Ucraina.
Comunque, rispetto al precedente colloquio telefonico di giovedi’ scorso, Putin è apparso oggi a Macron “sempre molto determinato” nel raggiungimento dei suoi obiettivi. In particolare, Putin ha ribadito le sue esigenze per un negoziato: la “denazificazione” dell’Ucraina, la sua “neutralizzazione”, il riconoscimento
dell’annessione della Crimea e dell’indipendenza del Donbass. Tali obiettivi, secondo Putin, “se non saranno raggiunti con il negoziato lo saranno con le operazioni militari”.