Profughi Ucraina: Viminale, circolare ai prefetti, trovate alloggi, lavoro e fateli vaccinare
ROMA – Nell’ipotesi di “massicci afflussi o di particolari criticita’, non solo effettivamente verificatesi, ma anche solamente previste” sull’arrivo di ucraini in Italia, i prefetti dovranno avviare “il reperimento sul territorio, con la necessaria tempestivita’, degli ulteriori posti in accoglienza”. Cosi’ una circolare inviata dal capo di Gabinetto del Viminale a tutti i prefetti che vengono invitati al “massimo coinvolgimento degli enti locali, acquisendo dai sindaci la disponibilita’ di strutture alloggiative idonee”.Per reperire posti di accoglienza e’ consentita la deroga alle norme sugli appalti pubblici e del codice dei contratti pubblici. Potranno essere utilizzate anche le strutture impiegate per l’emergenza Covid. Se ci fossero “eccezionali esigenze” di alloggi, non fronteggiabili con rete di accoglienza Cas-Sai ne’ con le misure messe a disposizione dai prefetti, “potranno essere rappresentate alle Regioni al fine di reperire soluzioni urgenti di alloggiamento e di assistenza temporanea”.
La circolare precisa che gli alloggi offerti gratuitamente non richiedono gli standard prestazionali stabiliti dalla rete Cas-Sai. I profughi ucraini potranno accedere alla rete di accoglienza Cas (Centri di accoglienza straordinaria)-Sai (Sistema accoglienza e integrazione) “previa effettuazione, nelle 72 ore antecedenti al loro accesso di tampone molecolare con esito negativo, ovvero di tampone antigenico, nelle 48 ore precedenti all’accesso”.
I profughi, prosegue la circolare, “sono tenuti all’osservanza del regime di autosorveglianza per un periodo di 5 giorni, che decorrono dal tampone effettuato nelle 48 ore successive al loro ingresso sul territorio nazionale, con il conseguente obbligo di indossare” mascherine Ffp2 “anche ai fini della regolare circolazione sui mezzi di trasporto pubblico”. Prevista inoltre la quarantena di 5 giorni a meno che non abbiano certificazione vaccinale riconosciuta. Si sollecita infine l’adesione degli ucraini alla campagna vaccinale.
Per favorire poi “un’ordinata e condivisa gestione delle offerte alloggiative appare indispensabile uno stretto raccordo con le autorita’ comunali per un reciproco scambio informativo”.Per dispiegare “fin dall’ingresso nel territorio nazionale dei profughi ucraini ogni misura di utile sostegno” e’ previsto che “la sola richiesta di permesso di soggiorno presentata alla competente questura consenta lo svolgimento di un’attivita’ lavorativa