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Ucraina: Kuleba chiede ancora armi, anche all’Italia. Non bastano quelle ricevute per 2 miliardi dagli Usa

Turco
EPA/OLIVIER HOSLET

KIEV – Il ministro degli esteri ucraino interviene ancora, predicando la pace, ma chiedendo armi, anche all’Italia, per contrastare l’attacco russo. “Noi ci aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici che si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo”, dichiara Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, in un’intervista a ‘Il Corriere della
Sera’. “Noi apprezziamo molto Mario Draghi e il mio collega Luigi Di Maio: si sono schierati dalla parte giusta della storia sin dal primo giorno di guerra. La loro scelta, infine, di farsi garanti della nostra sicurezza negli assetti eventualmente nati dal processo di pace è un segno di grande amicizia e serietà –
prosegue – vorrei dire che coloro che rifiutano l’invio di armi all’Ucraina in realtà sostengono la continuazione della guerra. Prima noi saremo in grado di espellere i russi e prima la guerra sarà finita”.
“Sappiamo che in Italia ci sono forze vicine a Putin – continua il ministro – vorrei dire che ciò è immorale, illegale e politicamente perdente. Chi sta con Putin sostiene i crimini di guerra”.
In merito al processo di pace e ai risultati raggiunti, Kuleba spiega che “stiamo continuamente parlandoci, cerchiamo soluzioni. Ma tutti i problemi chiave restano irrisolti e oltretutto qui vale la vecchia regola della diplomazia, per cui nulla è stato concordato sino a che tutto e’ stato concordato – conclude – si aggiunge il fatto che, a prescindere dal canale diplomatico, sul campo l’esercito russo continua ad attaccare:
sparano missili sulle nostre città, i loro soldati compiono crimini contro l’umanità. Anche quando registriamo piccoli successi nei colloqui l’aggressione militare procede più sanguinosa e distruttiva che mai”.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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