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Papa nella domenica delle Palme: “Nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo”. E l’elemosiniere va a Kiev

Papa 3
Papa Francesco ANSA/GIUSEPPE LAMI

CITTÀ DEL VATICANO – “Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo oggi nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo”.

Così il Papa nella Domenica delle Palme. “Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli”.

“Cristo è crocifisso lì, oggi”, ha ribadito Francesco nell’omelia della messa in Piazza San Pietro, rievocando la frase di Gesù sulla croce: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”, a proposito di “quella ignoranza nel cuore che abbiamo tutti noi peccatori”. “Con Dio si può sempre tornare a vivere – ha quindi concluso il Pontefice -. Coraggio, camminiamo verso la Pasqua con il suo perdono. Perché Cristo continuamente intercede presso il Padre per noi e, guardando il nostro mondo violento e ferito, Gesù non si stanca di ripetere, e noi lo facciamo adesso col nostro cuore, in silenzio, ripetendo con Gesù: ‘Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno'”.

Intanto l’elemosiniere del Papa parte di nuovo per Kiev. Consegnerà un’altra ambulanza a nome del Papa. Una visita più che simbolica che porterà Krajewski a rimanere tra gli ucraini per tutta la Settimana Santa per fare sentire la vicinanza del Papa. Il cardinale Konrad Krajewski, spiega l’Elemosineria, “il Giovedì Santo, a nome del Santo Padre, consegnerà una seconda ambulanza. Il dono dell’ambulanza, così come il giorno scelto per la consegna, ha un grande valore simbolico: ricorda il gesto di vicinanza e di servizio compiuto da Gesù durante l’Ultima Cena, alla vigilia della sua Passione, quando cingendosi solo di un asciugatoio, ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Attraverso questo mezzo di soccorso, Papa Francesco desidera chinarsi davanti agli uomini e alle donne dell’Ucraina ferita dalla guerra e testimoniare la sua vicinanza. Quando una persona ferita, ammalata o in difficoltà, verrà portata sull’ambulanza, potrà sentire l’abbraccio e la consolazione del Papa, che vuole lavare e baciare i piedi di quei fratelli e di quelle sorelle che subiscono l’ingiusta violenza della guerra”.

L’elemosiniere vivrà la Settimana Santa in Ucraina, incontrando la popolazione e celebrando il Triduo Pasquale per le comunità cristiane. “La consegna dell’ambulanza appartiene ai gesti del ‘magistero del cuore’ con cui Papa Francesco vuole servire la Chiesa, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. Non vuole però essere un gesto isolato, quanto un invito per tutta la Chiesa ad entrare nella Settimana Santa con l’atteggiamento di umiltà e di carità di Cristo Signore, per giungere alla Pasqua pienamente rinnovati nello Spirito”.



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