Biden accusa Putin di genocidio, ma la Cina e Macron si dissociano
KIEV – Biden accusa Putin di genocidio, riscuotendo l’approvazione entusiastica di Zelensky. Ma da alcuni ambienti, anche degli alleati, parte un invito alla prudenza per il presidente dem, lanciato fin dall’inizio in una campagna a tappeto contro la Russia. Innanzitutto l’avvertimento viene ovviamente dalla Cina che invita il presidente a “mantenere la calma e la moderazione” in modo da “evitare nuove tensioni”. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha affermato:”Qualsiasi sforzo della comunità internazionale dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente gli scenari”.
Macron, impegnato nella campagna per il ballottaggio delle presidenziali, ha inviato un messaggio esplicito alla Russia, ma anche a Biden; non ha usato il termine “genocidio”, come il suo omologo statunitense, per accusare il presidente russo Vladimir Putin in relazione all’Ucraina, mettendo in dubbio l’utilità di una “escalation di parole” per porre fine alla guerra. Intervistato da France 2 sulle dichiarazioni di Biden, Macron ha detto di voler essere “attento ai termini”.
E ovviamente l’Ucraina si lamenta di Macron. Il ministero degli Affari Esteri si è detto deluso dal fatto che il presidente francese non abbia usato la parola “genocidio” per definire le atrocità degli occupanti russi. Lo afferma il portavoce Oleg Nikolenko, citato da Unian. “La riluttanza del presidente francese a riconoscere il genocidio degli ucraini dopo tutte le dichiarazioni esplicite della leadership russa e le azioni criminali dell’esercito russo è deludente”, ha detto.