Ucraina, ultimatum russo all’acciaieria di Mariupol: “Se non uscite vi raderemo al suolo”. E Mosca espelle altri diplomatici
MARIUPOL – Ultimatum della Russia a chi è asserragliato nll’acciaieria Azovstal di Mariupol. “Basta questa resistenza insensata, deponete le armi”, è l’appello lanciato dai russi che a fine mattinata di oggi, 19 aprile 2022, hanno annunciato un cessate il fuoco temporaneo e l’apertura, a partire dalle 14 ora locale, di uncorridoioumanitario per consentire l’uscita in sicurezza dall’acciaieria. Il rischio? Che chi si arrende venga deportato in Russia com’è avvenuto ai 5mila bambini ucraini di cui non si è saputo più nulla. Nell’acciaieria ci sarebbero anche un migliaio di civili.
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov su Telegram, citato dalla Tass, afferma che “le forze ucraine saranno presto completamente sgomberate dall’impianto… Oggi prenderemo il controllo completo di Azovstal, al più tardi domani”. Intanto l’intelligence ucraina diffonde l’ intercettazione di una telefonata tra un militare russo e sua moglie in cui sostiene che da Mosca sarebbe partito invece l’ordine di “radere al suolo” l’acciaieria, dove, a suo dire, sarebbero rimasti solo pochi irriducibili patrioti.
La Russia, intanto, espelle 37 diplomatici europei, tra cui 15 olandesi e alcuni belgi, come misura di ritorsione per provvedimenti analoghi presi contro diplomatici russi. Gli Usa, dal canto loro, valutano un inasprimento delle sanzioni, “nei settori che hanno più valore per il presidente russo Vladimir Putin”. Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, fa sapere che dall’inizio della guerra circa “7,1 milioni di persone in Ucraina, inclusi 2,8 milioni di bambini, sono sfollati interni. Oltre 11 milioni di persone sono fuggite dalle loro case, quasi un quarto della popolazione totale”.