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Elezioni: salta la norma su voto elettronico, pericoli per la cybersicurezza

ROMA – Nel consiglio dei ministri di ieri 21 aprile la discussione sulla sperimentazione del voto elettronico è slittata sia per la “disconnessione” della ministra Lamorgese (bella figura del governo!) sia per il pericolo sottolineato dai servizi di cyberattacchi possibili in questo periodo di guerra.

La sperimentazione del voto online dunque slitta di un anno a causa della delicata situazione internazionale che non permette di escludere il rischio di cyberattacchi. Il Dl Elezioni, inserito inizialmente nel programma del Consiglio dei ministri di ieri, è stato rinviato a una nuova riunione a causa dei «problemi di connessione» della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, presente in un primo momento alla riunione in videocollegamento ma poi «scollegatasi» per alcune difficoltà tecniche. Una circostanza molto significativa anche per le future decisioni, considerando che il tema sul tavolo era proprio il contrasto di pericoli in arrivo dalla Rete.

Il rinvio non ha mancato di sollevare polemiche proprio sullo slittamento dei primi esperimenti di voto a distanza. «E una scelta che nasconde la volontà chiara di non occuparsi della vicenda e che rappresenta un torto a milioni di cittadini, studenti e lavoratori, che vivono lontani dal luogo di residenza» ha detto all’AdnKronos Giuseppe Brescia (M5s), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera. «Con un decreto-legge non si rispetta la volontà del Parlamento che con la manovra del 2020 ha voluto l’istituzione di un fondo da 1 milione di euro per la sperimentazione» ha aggiunto Brescia.

La decisione di rinviare di un anno la sperimentazione era stata suggerita da un parere dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza con riferimento al conflitto in Ucraina e alla crescente tensione tra l’Occidente e il governo russo.

Nel decreto sono inserite alcune norme che permettono di votare nonostante le difficoltà dell’emergenza Covid che, pur terminata, secondo le parole del ministro Speranza potrebbe essere facilmente essere rinnovata dal governo. In particolare «gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di isolamento per COVID-19» potranno votare inviando preliminarmente al proprio Comune, anche in via telematica, «una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e recante l’indirizzo completo di questo». Infine «limitatamente alle elezioni comunali e circoscrizionali dell’anno 2022, il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature è ridotto a un terzo». Mentre, per quanto riguarda lo spoglio, è stato stabilito che si partirà dai referendum sulla Giustizia, e solo successivamente si procederà alla spoglio delle schede delle amministrative.

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