Occupazione: cresce al 68,7% nella zona Ocse, Italia sotto la media, al 59,4%
PARIGI – Il tasso di occupazione nella zona Ocse è cresciuto al 68,7% nel quarto trimestre 2021 contro il 68,2% del terzo trimestre. Lo rileva lo stesso organismo internazionale con sede a Parigi. In particolare, il tasso di occupazione nella zona euro è aumentato di 0,4 punti e raggiunge il 68,8%. L’Italia si conferma sotto la media Ocse, ma sopra i livelli pre-crisi con un tasso complessivo del 59,4%, in miglioramento dal 58,8% del terzo trimestre e superiore al 59% registrato del quarto trimestre 2019, con un totale di 22,16 milioni di occupati.
Aumentano le assunzioni a gennaio 2022. Complessivamente quelle riferite ai soli datori di lavoro privati, nel corso del primo mese dell’anno sono state 663mila, in forte crescita rispetto alle 461mila dello stesso mese dell’anno precedente. L’incremento ha interessato tutte le tipologie contrattuali: assunzioni intermittenti +74%, contratti di somministrazione +49%, contratti a tempo indeterminato +46%, in apprendistato +45%, a tempo determinato +38% e stagionali +35%. È quanto rileva l’Inps nell’Osservatorio sul precariato pubblicato oggi. L’Istituto sottolinea come tale andamento rifletta la dinamica della pandemia da Covid-19, particolarmente significativa nei primi mesi del 2021.
Le trasformazioni da tempo determinato nel primo mese del 2022 sono state 86mila, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+72%). Anche per le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo – evidenzia il rapporto – si registra una dinamica positiva (12mila, +14% rispetto all’anno precedente).