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25 aprile, Letta contestato a Milano: “Servo della Nato”. La risposta: “Qui è casa nostra, lottiamo per il popolo ucraino”

25 Letta Contestato A Milano
Enrico Letta contestato durante il corteo del 25 aprile a Milano (Foto ANSA)

MILANO – Contestazione per Enrico Letta, segretario dl Pd, durante la manifestazione del 25 aprile a Milano. ‘Letta servo della Nato”, ‘Fuori i servizi della Nato dal corteo” sono gli slogan che uno sparuto gruppo di manifestanti ha urlato al segretario del Pd Enrico Letta che era trova nello con i Dem nel corteo del 25 aprile a Milano. “Questa è casa nostra. La costituzione, l’antifascismo sono casa nostra”: è quanto ha detto il segretario del Pd rispondendo a una domanda sulle critiche al partito ricevute da altri manifestanti con uno sparuto numero che ha chiesto di far uscire il Pd dal corteo.

“Il 25 aprile è la festa dell’unità del Paese contro tutti i fascismi ed è là dove dobbiamo tutti essere”, ha aggiunto Letta che ha richiamato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “C’è voglia di lottare per il popolo ucraino contro l’invasore”. Sulla presenza o meno di bandiere Nato in manifestazione ha detto che “le polemiche sono superate. Conta l’unità. La resistenza è fondamentale per la nostra storia e per il nostro presente per resistere alla violenza”.

“Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando delle contestazioni alla Nato annunciate in occasione della manifestazione per celebrare i 77 anni dalla Liberazione che si terrà oggi a Milano. “Non capisco quelli che cercano dei distinguo, come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che noi apparteniamo a quella alleanza atlantica – ha aggiunto a margine della deposizione delle corone davanti al Comune -, che ci riconosciamo nei valori dell’Occidente e della Nato. Per me è una contestazione folle”. In merito alla proposta della Brigata Ebraica di Roma di sfilare in corteo portando le bandiere della Nato Sala ha aggiunto che “io sono dell’idea che il 25 aprile è il corteo della gente al di là delle bandiere, poi ognuno faccia quello che vuole. Credo che ognuno di noi debba portare se stesso più che la bandiera”.

“È un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria”. Così il presidente di Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, ha commentato le contestazioni al Pd durante il corteo del 25 aprile a Milano. “Perché non può essere che comune l’obiettivo della pace in una situazione così grave come quella dell’Ucraina e dell’Europa”.

Contestazioni alla Brigata ebraica nel corteo del 25 aprile a Milano si sono verificate tra Porta Venezia e via San Damiano. “Fuori l’Italia dalla Nato” hanno urlato a più riprese ai lati del corteo tra la folla e poi all’incrocio con la Circonvallazione. Sempre lo stesso gruppo ha contestato anche il Pd definito “partito guerrafondaio” favorevole alle spese militari. “Niente soldi alle armi – urlano i manifestanti – niente tagli a scuola e sanità”.

“Purtroppo vedo ancora troppa ideologia, troppo estremismo che guarda a un estremismo di sinistra e che vuole dividere questa giornata”, facendo “un torto a chi ha resistito e a chi ci ha consegnato un Paese democratico”. Lo ha detto il Presidente del Fvg e della Conferenza Regioni Fedriga, a margine della cerimonia alla Risiera. “Il 25 aprile è un valore di tutti, non di qualcuno che pensa di appropriarsene oltretutto utilizzando l’intolleranza verso chi non è dalla loro parte politica, negando i valori del 25 aprile stesso. Dobbiamo superare insieme queste divisioni, il 25 aprile non può essere ridotto a una lotta fra bandiere”.



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