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Ucraina: la fidanzata di Putin nella black list Ue (dopo il patriarca Kirill)

Vladimir Putin con Alina Kabaeva (Foto ANSA)

Dopo il patriarca Kirill, ora tocca alla storica fidanzata di Putin finire nella lista, per ora in attesa di approvazione, delle sanzioni dell’Unione Europea. Si dice che ci avessero provato già gli americani a puntare l’indice contro Alina Kabaeva, considerata come la storica fidanzata di Vladimir Putin, indicata come la madre di tre dei suoi figli. Alina è stata inserita nella black list che è parte integrante del sesto pacchetto di sanzioni Ue attualmente sul tavolo del Consiglio in attesa di approvazione.

A proporre la sua ‘candidatura’ alla lista nera Ue – che già annovera oltre mille persone e alla quale si dovrebbe aggiungere anche il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill – è stato il servizio per l’azione esterna della Commissione europea, il Seae, guidato dallo spagnolo Josep Borrell. Nel caso in cui il documento preparato da Bruxelles riuscisse a ottenere il via libera unanime dei 27, per la Kabaeva scatterebbero il divieto di ingresso nei Paesi membri dell’Unione e il congelamento dei beni.

Di misure contro la fidanzata di Putin nonché ex componente della Duma, si era già parlato alla fine di aprile, quando sembrava che gli Stati Uniti fossero pronti a sanzionarla perché sospettata, tra l’altro, di avere un ruolo chiave nella gestione occulta dei beni di Putin all’estero. Ma l’iniziativa di Washington era stata poi bloccata dal Consiglio di sicurezza nazionale per il timore che un’azione nei confronti di una persona così vicina al cuore dello “zar” potesse rappresentare un punto di non ritorno e innescare una reazione spropositata da parte del leader del Cremlino.

I servizi della Commissione europea sembrano pensarla diversamente e vorrebbero sanzionarla per il ruolo centrale che ha svolto e sta svolgendo nella campagna propagandistica in atto da parte del governo di Mosca. Insieme a lei, altre tre persone sono state proposte per essere inserite nella black list Ue, tutte accusate di un ruolo importante nella propaganda russa.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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