Milano caso camici, niente processo per Fontana, la decisione del Gup
MILANO – Altra clamorosa débacle per la procura di Milano e per le sinistre, che avevano proceduto e tifato per la sottoposizione a processo del presidente lombardo, il leghista Attilio Fontana, per quello che era stato definito scandalo dei camici. Niente processo per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per il ‘caso camici’. Lo ha deciso il gup di Milano Chiara Valori che ha stabilito il non luogo a
procedere “perché il fatto non sussiste” per frode in pubbliche forniture. Niente processo oltre che per il governatore lombardo, anche per il cognato Andrea Dini proprietario della società Dama, Pier Attilio Superti vicesegretario generale della Regione, Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria, la centrale acquisti della Regione.
Questo il commento di Salvini: “”Dopo mesi di fango e bugie sono stati restituiti onore e dignità ad Attilio Fontana, alla Lega, alla Regione e a tutti i cittadini lombardi. Siamo ancora più determinati a lavorare per il bene del territorio e aspettiamo le scuse di tutti quegli esponenti di sinistra che per troppo tempo hanno insultato e oltraggiato una persona perbene, la Lega e le istituzioni lombarde”.
Dunque un’assoluzione con formula piena che scagiona completamente i politici e i funzionari della regione di centrodestra dalle accuse evidentemente infondate sostenute dalla procura meneghina e seguite e sostenute con interesse e attenzione dalle opposizioni, in particolare dal Pd, che puntavano, come spesso accade in Italia, al ribaltone politico per via giudiziaria.
Un’altra vicenda che conferma la necessità di una profonda riforma della giustizia e della fissazione di regole che definiscono con precisione la responsabilità dei magistrati e le relative sanzioni, visto che costoro non pagano mai né in termini di carriera né economici.