L’opinione degli italiani e degli europei sulla guerra in Ucraina, secondo un’indagine di Eurobarometro
In Italia e in Europa, con qualche diversità di opinione, esiste un consenso abbastanza ampio per gli aiuti prestati all’Ucraina, dopo l’invasione russa, anche se parte degli intervistati ritiene che si potrebbe fare di più. Un’indagine di Eurobarometro lo dimostra, ed è stata sintetizzata in Italia dalla rivista on line LaVoceinfo.it. , che ne ha riassunto i principali risultati. Su questa base risulta la situazione che esponiamo.
Secondo un’indagine di Eurobarometro, solo il 48 per cento degli italiani si dichiara soddisfatto della risposta dell’Ue alla guerra in Ucraina, contro il 52 per cento dei cittadini di tutti i paesi Ue. La minore soddisfazione è ancora più evidente se si guarda alla risposta di Nato, Stati Uniti e Nazioni Unite (vedi grafico sottostante).
L’88 per cento degli intervistati italiani prova simpatia per l’Ucraina (89 per cento in Ue) e il 69 per cento sostiene che l’Ucraina debba unirsi all’Unione europea (66 per cento in Ue). Gli italiani sono più preoccupati rispetto alla media europea per il conflitto (+ 9 punti percentuali) e meno propensi a incolpare le autorità russe (-5 punti percentuali, vedi grafico sottostante ).
C’è sintonia tra gli italiani e il resto degli europei sul sostegno alle misure in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Gli intervistati sono particolarmente favorevoli ad accoglienza dei profughi e sostegno umanitario. L’unica differenza riguarda la fornitura di sostegno militare, sostenuta dal 59 per cento degli italiani e dal 67 per cento degli europei (una differenza di 8 punti percentuali). Segno che poco meno della metà degli italiani non segue Draghi e Biden nel potenziamento delle armi inviate a Zelensky, ma preferirebbe una maggiore prudenza, seguendo l’indirizzo dei pacifisti e di una parte del centrodestra.
Un dato rilevante riguarda l’informazione che viene data dai media sugli eventi della guerra, in merito alla quale si evidenzia che gli italiani si fidano molto poco dell’obiettività della nostra comunicazione, televisiva e non. Gli italiani infatti, secondo l’indagine, si fidano delle fonti d’informazione meno della media Ue. La differenza è particolarmente rilevante nel caso dei giornalisti, considerati affidabili dal 56 per cento degli europei ma solo dal 46 per cento degli italiani. (Vedi grafico sottostante)
Italiani ed europei approvano un’azione in ambito economico a livello europeo in risposta alla guerra in Ucraina. Tra l’80 e il 90 per cento degli intervistati appoggia misure per l’efficientamento di edifici, trasporti e beni; l’investimento in energie rinnovabili; l’eliminazione della dipendenza da gas e petrolio russi. Il 74 per cento degli italiani (75 per cento in Ue) condivide la necessità di una maggiore cooperazione militare nell’Unione europea.
Un quadro generale che dimostra come gi italiani in larga maggioranza sostengano il popolo ucraino, ma non concordino con la decisione del governo di inviare armamenti. Probabilmente molti seguono il giudizio che Papa Francesco ha ripetuto più volte, schierandosi a favore della pace e condannando quei governi che spingono per gli armamenti. L’Italia è al bivio, ha già inviato a tre riprese quantitativi importanti di armi a Zelensky (sembra che vi siano anche armi pesanti, ma è impossibile verificarlo, visto che l’elenco è stato secretato) e aumentano i mal di pancia nella maggioranza in previsione di un possibile invio di un quarto quantitativo. Che metterebbe a rischio anche lo stesso governo. Ma Letta, come puntualmente riportato da Firenze Post, ha blindato Draghi: se dovesse cadere si va al voto subito, mentre Conte ha ribadito la sua contrarietà e Salvini aspetta il prossimo incontro con Draghi. E’ ben vero però che in molti, soprattutto fra i 5 Stelle, ci penserebbero bene prima di votare contro.