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Natale 2025
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Eni pagherà il gas russo in euro (ma ha aperto anche un conto in rubli presso Gazprom Bank)

Gaz
EPA/ANATOLY MALTSEV

Dai tempi di Enrico Mattei, l’Ente nazionale idrocarburi (Eni), è sempre stata previdente. Ora, in vista delle imminenti scadenze di pagamento, sono state avviate in via cautelativa le procedure relative all’apertura presso Gazprom Bank dei due conti correnti denominati K, uno in euro ed uno in rubli, indicati da Gazprom Export secondo una pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere, in coerenza con la nuova procedura per il pagamento del gas disposta dalla Russia.

Eni “ha già rigettato tali modifiche”. “La decisione, condivisa con le istituzioni italiane – prosegue – è stata presa nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export”. È “a carico di Gazprom Export ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti”. Lo scrive Eni nel comunicato in cui rende noto di aver avviato le procedure per l’apertura dei due conti presso Gazprom Bank.

La cautela, comunque, appartiene a Eni. L’esecuzione dei pagamenti con queste modalità “non riscontraal momento nessun provvedimento normativo europeo che preveda divieti che incidano in maniera diretta sulla possibilità di eseguire le suddette operazioni”. Eni “ha già chiarito che l’adempimento degli obblighi contrattuali si intende completato con il trasferimento in euro, e rinnoverà il chiarimento con l’apertura dei conti K.

Eni continuerà a pagare in euro il gas alla Russia. “Da un lato, a oggi, Gazprom Export e le autorità federali russe competenti hanno confermato che la fatturazione (giunta a Eni nei giorni scorsi nella valuta contrattualmente corretta) e il relativo versamento da parte di Eni continueranno a essere eseguiti in euro, così come contrattualmente previsto”, spiega il gruppo italiano. “Le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli – prosegue Eni – saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall’accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale Russa”. Così come Enrico Mattei avrebbe consigliato.


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Sandro Bennucci

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