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Evacuati 264 soldati del battaglione Azov, 53 i feriti. Ma la guerra continua, esplosioni a Leopoli

(Photo by SERGEY BOBOK / AFP)

MARIUPOL – E’ cominciata a bordo di una dozzina di autobus l’evacuazione dei soldati ucraini dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. L’Ucraina ha confermato l’evacuazione di 264 militari: 53 soldati feriti, condotti a Novoazovsk, e 211 altri combattenti portati a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filorussi di Donetsk. Questi ultimi sono poi stati ricondotti nelle zone in mano alle forze ucraine nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Lo ha riferito lo Stato maggiore di Kiev su Facebook. Sono state così finalmente esaudite le suppliche delle mogli di alcuni ufficiali del Battaglione, che hanno fatto il giro di molti Paesi alleati per ottenere il loro sostegno e sono state ricevute anche da Papa Francesco.

“Speriamo di poter salvare i nostri ragazzi”, perché l’Ucraina “ha bisogno di eroi vivi, e penso che ogni persona giudiziosa capirà queste parole”. Lo aveva detto il presidente Volodymyr, citato dall’agenzia Ukrinform, confermando l’avvio dell’evacuazione dei militari che per 82 giorni hanno difeso l’acciaieria Azovstal a Mariupol. All’operazione, ha aggiunto Zelensky, partecipano l’esercito ucraino e l’Intelligence in collaborazione con la Croce rossa e l’Onu. Nessuna citazione della collaborazione e della disponibilità dei russi, pur evidente, visto che cìè stato un accordo. Ma Zelensky continua nella sua campagna mediatica mondiale antiPutin e antirussa, amplificata dai media e dalla politica internazionale. Comunque il presidente ucraino riconosce, che dopo le trattative che hanno portato all’inizio dell’evacuazione dei militari ucraini dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, Kiev continua “la massima attività diplomatica in altre aree, nell’interesse del Paese”, Questa l’affermazione di Zelensky, citato dall’agenzia Ukrinform, in un discorso alla nazione. “Il lavoro continua – ha detto ancora il presidente -. Questo lavoro richiede delicatezza, e tempo”.

LEOPOLI – Ma in altre zone del Paese la guerra continua. Esplosioni sono state udite a Leopoli nelle prime ore di oggi. Lo rende noto il sindaco della città ucraina occidentale Andriy Sadovy, citato dal Kyiv Independent. Corrispondenti della Cnn riferiscono da parte loro di una serie di esplosioni udite nel centro, nel nord e nel nordovest di Leopoli intorno alle 00:45 ora locale, poco dopo che le sirene dei raid aerei avevano risuonato in città. Esplosioni sono sate sentite anche da un testimone – citato dal canale americano – che vive a circa 30 chilometri di distanza da Leopoli, città a circa 70 km dal confine con la Polonia.


Ezzelino da Montepulico


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